Internet. Ma quale Internet? I social. Ma tutti, e sempre? Lo streaming? E per cosa, per chi? I ragazzi della generazione digitale affrontano, in questa stagione del contagio, una situazione doppiamente nuova: come tutti gli altri non possono uscire. Ma, più degli adulti e degli anziani, i ragazzi e i giovani sono interpellati da questo «isolamento» che da un lato li mantiene nella dimensione virtuale ma dall’altro li obbliga a «scegliere», al di là di quegli impegni che la scuola continua ad esigere da loro.
Ecco, per aiutarsi, «Sharethecare ». Che non è un social qualsiasi, ma è – vuole essere – comunità. Cioè non sono i giovani singoli che vanno a bazzicare su un certo indirizzo, ma il gruppo di un oratorio, o di una comunità educativa, che sceglie di «stare insieme».
«Sharethecare». «Condividi l’attenzione»: cioè prima di tutto non sbatterti, non lasciarti andare. Il tempo del contagio non è tempo perso, è anch’esso un dono. Anzi un dono che ci sfida perché bisogna interpretarlo, bisogna «pensare» – e non solo, come sarebbe così facile, cliccare. La piattaforma vuole essere una pagina sempre aperta, accessibile ai giovani che già partecipano ad attività e servizi, e ai loro animatori e responsabili. È il luogo per svolgere riunioni a distanza, raccogliere e offrire informazioni di servizio, lanciare proposte di lettura. «Prima di essere il tempo del contagio questo è il tempo della Quaresima», spiega don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile e coordinatore di Sharethecare, «un periodo prezioso di riflessione, preghiera, servizio. In condizioni normali gran parte delle attività giovanili sono anche momenti di raduno, incontro personale, celebrazione pubblica. Quest’anno bisogna inventare modalità diverse».
Per questo sulla piattaforma si trovano contenuti che propongono un cammino quaresimale ugualmente coinvolgente: preghiere da leggere e recitare «insieme», negli stessi momenti; e letture significative, spunti per la riflessione personale.
Ogni comunità d’oratorio è chiamata a contribuire al «cammino comune», offrendo esperienze, idee, contenuti. Ci saranno an che proposte di servizio, da svolgere attenendosi scrupolosamente alle indicazioni delle autorità civili.
Sharethecare è, insomma, un tentativo di «sfondare » il muro invisibile del contagio, puntando sulla creatività, e sulla voglia di stare – comunque – insieme. La si trova all’indirizzo https://sharethecare.upgtorino.it.
La settimana scorsa la Pastorale giovanile, insieme con i Salesiani, l’Opera torinese del Murialdo e l’associazione degli oratori «Noi Torino» aveva diffuso un «vademecum» con indicazioni e consigli per svolgere, in rete, iniziative di incontro e riflessione per i giovani dell’area torinese.
Marco BONATTI su «La Voce E il Tempo» del 22 marzo 2020
Qui sotto la presentazione su YouTube