consegno con gioia, gratitudine e speranza gli attesi Orientamenti di Pastorale Giovanile, frutto di tre anni di discernimento pastorale con il Sinodo dei Giovani.
Si tratta di un testo proposto alla comunità diocesana in tutte le sue vocazioni e articolazioni ed esposto ad un ulteriore anno di riflessione, confronto, dibattito e necessario arricchimento, ad opera di quanti vorranno prendere sul serio le linee pastorali qui presentate.
Gli Orientamenti non sono e non vogliono essere un sussidio, né tantomeno, un insieme di norme o di indicazioni procedurali. A partire dagli Orientamenti sarà in effetti preparato il Progetto Educativo per ragazzi, adolescenti e giovani, con itinerari e strumenti, tenendo conto delle indicazioni offerte a livello diocesano circa la pastorale giovanile, a partire dalle diverse dimensioni della vita delle giovani generazioni.
Infatti è vero che abbiamo bisogno di percorsi e di sussidi è altrettanto vero che, ancor prima di questi, abbiamo bisogno di educatori, di educatori credenti, appassionati e formati.
E tuttavia la scelta di fondo di questi Orientamenti non mira innanzitutto a definire o stabilire specifiche figure educative ma intende invece suscitare la riflessione e il discernimento di tutta la comunità diocesana sulle linee di fondo di ogni servizio educativo, ciascuno secondo la propria vocazione e responsabilità.
Mi auguro che questo testo, composto per la riflessione personale e comunitaria, accenda un dibattito nelle nostre comunità e realtà giovanili.
«Per questo vorrei che insieme ai giovani stessi ci confrontassimo attentamente sulla proposta degli Orientamenti di Pastorale Giovanile, per valutarne con serietà i principi ispiratori e le scelte conseguenti. Domando ai Moderatori di promuovere un incontro nelle Unità Pastorale organizzato dai giovani stessi che sono responsabili delle diverse attività giovanili (impegnati in parrocchie, oratori, pastorale universitaria e del lavoro, associazioni e movimenti, istituti religiosi), con il clero e l’Ufficio di Pastorale Giovanile, per un confronto libero e aperto sulla bozza degli Orientamenti. Ritengo necessario che si approfondisca il frutto di questi tre anni di lavoro, segnalando eventuali criticità e suggerendo miglioramenti, ma sempre nella fondata convinzione che il servizio educativo ai giovani e con i giovani non sia né un lusso per pochi né un optional per esperti: è un innegabile dovere della nostra Chiesa, una responsabilità da non disattendere, una priorità fortemente rimarcata da papa Francesco. Ed è possibile solo se ci accostiamo a loro con lo stesso sguardo d’amore di Cristo» (La Casa sulla Roccia, 48-49).
Il titolo scelto è tratto da un luminoso pensiero di Romano Guardini: «La vita viene destata e accesa solo dalla vita. La più potente “forza di educazione” consiste nel fatto che io stesso in prima persona mi protendo in avanti e mi affatico a crescere» (Romano Guardini, Persona e libertà, La Scuola 1987, pag. 222).
Papa Francesco, nel suo indimenticabile incontro con i giovani a Torino ha incentrato tutto il suo intervento sulla vita: «Amore, vita, amici. Tre parole che nel testo di Giovanni si incrociano, e una spiega l’altra: non si può parlare della vita nel Vangelo senza parlare d’amore – se parliamo della vera vita –, e non si può parlare dell’amore senza questa trasformazione da servi ad amici. E queste tre parole sono tanto importanti per la vita ma tutte e tre hanno una radice comune: la voglia di vivere. E qui mi permetto di ricordare le parole del beato Pier Giorgio Frassati, un giovane come voi: “Vivere, non vivacchiare!”. Vivere!» (La Casa sulla Roccia, 102-103).
Destare la vita: è la chiamata, è la responsabilità ma anche l’affascinante missione che il Signore ci affida, con i giovani e per i giovani, come ci ha insegnato don Bosco.
Ringrazio di cuore quanti si sono dedicati con passione e perseveranza a questo faticoso servizio di discernimento comunitario, in particolare i giovani dell’Équipe della Pastorale Giovanile e della Segreteria del gruppo di lavoro degli Orientamenti.
Tra un anno, con la nuova Consulta di Pastorale Giovanile, ci ritroveremo, nello stile di Les Combes per verificare l’accoglienza di queste linee pastorali e per consegnarne la forma definitiva. Affido nuovamente alla Madre dei Giovani tutti gli educatori e i giovani della nostra Chiesa diocesana e rinnovo la preghiera di Papa Francesco del 21 giugno u.s. a Torino:
«Signore Gesù,
volto della misericordia del Padre,
il tuo «amore più grande»
ci spinge ad uscire da noi stessi,
per farci prossimi a tutti,
soprattutto ai giovani più soli.
Insegnaci a stare con loro
in ogni situazione,
misericordiosi come il Padre.attenti e responsabili,
Apri i nostri occhi,
così da riconoscere
la tua presenza in mezzo a noi.
Rendici disponibili alla tua parola,
per generare alla fede
il nostro scoraggiamento.
Donaci di poter abitare
la nostra quotidianità
da testimoni affidabili.
E concedici di essere Chiesa,
per accompagnare tutti,
specialmente i giovani più sofferenti,
all’incontro con te.
Maria, la Madre della Misericordia,
la Madre dei giovani,
non lasci mai mancare dai nostri cuori
la gioia del Vangelo. Amen.
+ Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino
Torino, 3 ottobre 2015
Vigilia della Festa di San Francesco D’Assisi