Disponibili il testo, il canto, lo spartito e gli accordi del nuovo inno scritto da Marco Brusati e musicato da Massimo Versaci, «Sui passi dell’amore».
Come spiega l’Autore, «tutto il testo ha, in filigrana, la Sindone come icona dell’Amore Infinito che, innalzato sulla Croce, attira a sé (Gv 12,32) ogni persona. Dal Calvario, dal suo trono di gloria, Gesù attende la risposta al suo invito a seguirlo prendendo la croce (Lc 9, 23). La Comunità dei Credenti in Lui, per essere e percepirsi come tale, non ha altra possibilità che mettersi faticosamente in cammino («la fatica, la salita dietro Te») per raggiungerlo, là dove ha scelto di manifestarsi (Gv 18,36); là dove il Logos, il Verbo che si è fatto carne (Gv 1,14) non ha più voce («Verbo senza voce»), umiliato, torturato, la testa reclinata («lo sguardo a terra»), appeso tra terra e cielo («con le braccia al cielo»). Ed è qui che il Vero-Uomo e Vero-Dio (Mt 16,16), riunisce per sempre la terra al cielo che, con il sangue versato, scende nella vita del credente e la illumina di senso, nonostante i dubbi e le sofferenze («il cielo… scende da lassù, dentro le mie mani, dentro questa vita di perché).
Gesù si incontra qui, nel momento dell’estremo sacrificio d’Amore, mentre saliamo dopo di Lui verso la croce, sulle orme dei suoi passi («qui sui passi dell’amore, incontriamo Te»); un amore infinito, sempre mai-interamente compreso, che si scopre poco a poco nella sua misteriosa grandezza («ogni volta è più grande») ogni volta che la Comunità dei Credenti, in obbedienza al comando di Cristo (Lc 22,19) si raduna per la Celebrazione Eucaristica («ai piedi dell’Altare») e si nutre di Colui che ha pagato una volta per tutte la nostra libertà dal male (Gal 5,1) («hai pagato già la nostra libertà»).
Nella seconda parte il brano si fa esistenziale, trasformandosi in una preghiera in cui ci si presenta davanti al Crocifisso («ti ritrovo qui») con le proprie debolezze («arrivo stanco») e sofferenze («dentro il pianto le parole muoiono»), ritrovando la forza di testimoniare una fede-viva in Lui-vivo, dicendo come e con Pietro: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5); per dire e «cantare» come e con Maria «il nostro sì»: «ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Un «sì» che è risposta ad un Amore che non può che essere eterno: «è Amore-sempre». Un Amore-Infinito che la Sindone rappresenta in tutta la sua scandalosa verità».
Spartito «Sui passi dell’amore»