Un testimone, un teologo, un educatore
Dietrich Bonhoeffer è la figura che accompagna i passi durante la Quaresima. La sua vita e il suo pensiero attraversano i luoghi nevralgici della storia del ventesimo secolo (ancora così vicino a noi tutti) e ci lasciano un testamento importante, composto da intelligenza e passione, coraggio e concretezza, desiderio e abbandono. Pastore protestante in Germania è osservatore privilegiato dell’ascesa di Hitler e del diffondersi della mentalità nazista tra i suoi concittadini. Nelle Scritture indaga il senso del tempo in cui vive e dal confronto serrato con la propria esistenza trae nuova luce dalla Bibbia che ha amato sopra ogni cosa. La Bibbia sarà sua dolce compagna anche in carcere, fino alla morte per impiccagione nel 1945 per ordine diretto di Hitler. Forse pochi sanno che Bonhoeffer è stato un giovanissimo teologo a cui sono stati affidati tanti giovani affinché li formasse al sapere cristiano. Giovane tra i giovani ha cercato sempre il modo migliore per condividere le loro esistenze e promuovere un sapere vitale, profondo, originario secondo il Vangelo.
Una Quaresima intorno alla Croce
L’immagine del crocifisso e la meditazione della sapienza della Croce accompagnerà il percorso, aprendo gli occhi su alcune opere d’arte moderna per trarre nuovi elementi di meditazione e di espressione. La vicenda tragica (e per certi versi fallimentare) di Bonhoeffer permetterà di scoprire come nella vita di un cristiano la croce sia imprescindibile perché dedizione e sete di giustizia non permettono scelte comode e consolanti, ma sacrificio instancabile per il bene dei fratelli.
Uno sguardo poliedrico
Le parole di Dietrich Bonhoeffer saranno proposte in un planning settimanale che scandisce i giorni come fossero passi, chiedendo uno spazio quotidiano alla meditazione della croce che è comunità, parola, conversione, pace, amore, fiducia…
Accanto alle brevi citazioni di Bonhoeffer e alle sue poesie ci sarà spazio per le parole di papa Francesco, per un momento di preghiera, per una canzone e l’indicazione di un film.
«Mi ha sempre colpito la carica di umanità di Dietrich Bonhoeffer, la convinzione che si può capire il rapporto con Dio senza rinunziare ad essere pienamente uomini e donne, in tutti i sensi. Lui intendeva e viveva la preghiera come luogo in cui si incontra Dio ma mai dimenticando l’uomo. Anzi, portando l’uomo dinanzi a Dio. Se è riuscito ad essere fresco mentalmente, provocatorio, per sé e per gli altri, è perché ha coltivato relazioni belle, pulite, entusiasmanti, coraggiose».
(mons. Nunzio Galantino)
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