Con la Delibera della Giunta Regionale (DGR 2/1914 dell’11.092020) e la Nota Esplicativa del 23.09.2020, sono state definite le norme per la sicurezza degli Oratori della nostra Regione, raccolte in una sintesi tematica e organizzativa, completa di modulistica, a disposizione sui siti diocesani.
Il primo nucleo tematico affrontato è quello dei “destinatari”, ovvero della precisazione delle arcate dell’età della vita, dei luoghi e dei tempi, delle attività non solo diurne ma anche residenziali e con pernottamento.
Un secondo aspetto, che condiziona molte realtà ecclesiali, riguarda proprio la gestione degli “spazi”, con le domande fondamentali circa l’agibilità, la capienza e le dotazioni necessarie per la prevenzione dal contagio. Strettamente collegate ad esse sono le procedure del “triage” – diretto e indiretto – e dei comportamenti in caso di manifestazione di sintomi da Covid-19. Tutte le disposizioni in materia sono illustrate insieme ad un ulteriore capitolo della prevenzione, quello dei cosiddetti “dispositivi”, ovvero dell’igienizzazione, dei flussi di accesso e di uscita, dell’uso delle mascherine.
Un’ulteriore grande area tematica riguarda l’organizzazione delle “attività”, non solo degli Oratori, ma dell’ente parrocchia e delle associazioni coinvolte nella Pastorale Giovanile. È stata decisiva l’interpretazione della distinzione tra attività strutturate, formative e informali, in ordine al rapporto numerico e alle condizioni di svolgimento, frutto del confronto del Tavolo Oratori Piemontesi con l’Assessore Chiara Caucino. L’incontro con lo staff dell’Assesorato si è svolto in un clima di cordiale e attento ascolto e approfondimento delle specificità degli Oratori, conferma del cammino di intesa inaugurato dal Protocollo del 26 giugno u.s.
Un’ultima area tematica è quella del “personale”, ovvero delle figure educative impegnate: se ne approfondisce la struttura organizzativa (coordinatori e operatori) e la formazione in relazione alla prevenzione da Covid-19.
La posta in gioco è duplice: non si tratta soltanto di applicare delle norme e di operare per una vera custodia della salute delle persone, ma di scendere più in profondità, di cogliere i nessi educativi che hanno validità al di là e oltre la pandemia. Non ci dobbiamo solo “difendere” dal contagio, ma dobbiamo cercare di discernere questo tempo, per imparare ciò che lo Spirito dice alle nostre Chiese.