IL PERCORSO
Il Sinodo Giovani indetto da Papa Francesco è una grande opportunità, ma come ogni grande impresa, comporta fatica e lavoro. Il cammino è già partito in molte diocesi. Sono tre i momenti importanti:
IL DISCERNIMENTO PASTORALE ovvero la rilettura delle pratiche pastorali presenti sul territorio. Si tratta innanzitutto di ripensare la pastorale giovanile a partire dal cammino di ogni singolo territorio. E poi di aprire percorsi di alleanza educativa con le parrocchie, le associazioni e i movimenti presenti. E infine, investire sulla formazione degli educatori per alzare le competenze educative. Uno strumento possibile da utilizzare per aiutare la rilettura è il Sussidio “Considerate questo tempo” .
L’ASCOLTO DEI GIOVANI ovvero tendere l’orecchio in maniera non paternalistica raccogliendo le istanze dei giovani senza paura. Ascoltare i giovani facendo capire loro quanto siamo interessati a quello che hanno da dire. Per aiutare le diocesi in questa seconda fase, il servizio nazionale sta mettendo a punto un sistema da cui partire per pensare l’ascolto, un sistema che possa raggiungere i giovani a partire dai loro mondi (social, web etc..) e possa servire agli adulti come provocazione. UN’ESPERIENZA DI CAMMINO a partire dal proprio territorio. L’Italia è terra di Santi e molti luoghi di spiritualità possono diventare un cammino effettivo che muova la Chiesa Italiana per le strade dei pellegrini. In due tempi: un primo momento come cammino diffuso sul territorio nazionale con i grandi luoghi di spiritualità come meta di pellegrinaggio. Un secondo momento di ritrovo a Roma per una grande veglia di preghiera.
LE PREGHIERE DEL SINODO
In vista del Sinodo dei Giovani, due preghiere (PREGHIERA DEI GIOVANI E PREGHIERA DELLA COMUNITA’) pensate per pregare in gruppo o singolarmente per questo evento così importante: una ufficiale (l’ha consegnata Papa Francesco) più adatta alla comunità e una riscrittura di questa in chiave più personale, adatta alla preghiera dei giovani.
IL LOGO
Giuseppe Sala ha dipinto il logo del Sinodo dei Giovani. L’immagine sintetizza l’intera vicenda dei discepoli di Gesù, non solo il primo incontro vicino al Giordano. Il segno curvo di un ingresso che conduce in una casa (o al sepolcro la mattina di Pasqua?) è il segno che ci fa capire che i due discepoli sono sulla soglia della casa in cui il Signore abita. Hanno accolto il suo invito, lo hanno seguito e stanno vedendo con i loro occhi. “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi – quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perchè anche voi siate in comunione con noi” (1 Gv 1, 1-3).
La ricerca non è mai conclusa, la casa è sempre da desiderare e la soglia è sempre da varcare. La porta è aperta anche perchè non ci sia costrizione, ma solo amorevole comunione: solo lasciandosi mettere in discussione alla domanda “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67) è possibile scegliere di stare con il Signore.
La ricerca non è mai conclusa, la casa è sempre da desiderare e la soglia è sempre da varcare. La porta è aperta anche perchè non ci sia costrizione, ma solo amorevole comunione: solo lasciandosi mettere in discussione alla domanda “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67) è possibile scegliere di stare con il Signore.