Il 3 ottobre 2020 la Commissione diocesana presieduta dal Vicario generale della Diocesi di Torino, Mons. Valter Danna, ha rilasciato le «Indicazioni operative per la ripresa di tutte le attività pastorali delle comunità cristiane della Diocesi».
Si legge nell’introduzione del documento: «Offriamo qui una rilettura sintetica dei vari decreti governativi e regionali e dei suggerimenti della C.E.I. raggruppandoli per le principali categorie: liturgia, attività pastorali con minori (catechesi, oratorio ecc.) e con adulti. Rimane sempre d’obbligo il riferimento ai decreti emessi dalla competente autorità civile e allegati al presente testo. Sono anche allegati i moduli di iscrizione dei minori, del patto di rispetto delle norme e del registro delle presenze. Ci auguriamo che questo lavoro possa essere di aiuto ai presbiteri, diaconi e a tutti gli operatori pastorali laici delle nostre comunità in una ripresa creativa e fiduciosa della vita pastorale».
Il testo è articolato in tre sezioni:
- CELEBRAZIONI LITURGICHE (per scaricare l’intero documento clicca qui)
In questa nuova fase di lenta riapertura di tutte le attività, è bene richiamare le norme che in questi mesi sono state emanate per celebrare in tutta sicurezza i diversi riti sacramentali, tenendo presente le precisazioni che sono avvenute su questioni particolari.
Luogo della celebrazione: nelle chiese di grandi dimensioni è possibile superare il limite delle 200 persone per i luoghi chiusi, mantenendo le distanze richieste. Permane l’obbligo di igienizzare regolarmente con soluzioni idroalcooliche i luoghi di culto (comprese le sacrestie), in particolare le sedute dei fedeli, al termine di ogni celebrazione. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.
Distanziamento: durante lo svolgimento delle funzioni religiose, continua ad essere d’obbligo l’uso delle mascherine, insieme al distanziamento di un metro. Non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, i parenti con stabile frequentazione e le persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di matrimonio, che tuttavia condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.
Celebrazione eucaristica: permane l’obbligo per i fedeli dell’igienizzazione delle mani. I microfoni dell’ambone siano posizionati in modo tale da non essere tenuti in mano e la loro asta non debba essere spostata o regolata in altezza da più persone. Per le letture bibliche, si può tornare a utilizzare i Lezionari, igienizzando prima e dopo le mani dei lettori; l’utilizzo di fogli appositamente preparati è comunque da preferire. Continuano ad essere omessi la processione offertoriale e lo scambio della pace: si può tuttavia invitare a scambiarsi un segno di pace con lo sguardo e le mani giunte. Potranno essere presenti un numero limitato di persone che prestano il servizio all’altare, preferibilmente maggiorenni. Durante tutta la celebrazione le particole destinate ai fedeli siano sempre ben coperte da un panno o da altra copertura adeguata. Per la distribuzione della comunione, il celebrante – così come gli altri ministri della comunione – è tenuto a indossare la mascherina e igienizzare le mani. Si continui a distribuire la Comunione solamente sulle mani dei fedeli. Non sono necessari guanti.
Cori e sussidi per il canto: è possibile la reintroduzione di cori e cantori, a condizione che mantengano una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e gli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio. Eventuali foglietti per il canto della Messa siano portati a casa dai fedeli, provvedendo ad eliminare quelli lasciati sulle panche.
Battesimo: data la situazione, si può omettere l’unzione prebattesimale dei catecumeni e il rito dell’effata. Prima degli altri gesti di contatto (segno di croce all’accoglienza, unzione postbattesimale), il ministro è tenuto a igienizzare il pollice. Non sono necessari guanti.
Cresima: per ovviare all’impossibilità di soddisfare la massiccia richiesta di ministri ordinari e straordinari per la celebrazione della Cresima, si estende eccezionalmente la facoltà di amministrare il sacramento ai parroci e ai loro collaboratori, previa richiesta e concessione direttamente alla segreteria del Vescovo. Quanti preferiscono che vi sia un ministro esterno possono continuare a rivolgersi all’ufficio della curia predisposto per il caso. Per la celebrazione delle Cresime si seguiranno le seguenti disposizioni: i cresimandi tra loro e con il rispettivo padrino manterranno la distanza interpersonale di un metro per tutta la celebrazione, salvo che al momento della crismazione. Durante tutta la celebrazione, compresa la crismazione, i cresimandi e i padrini dovranno indossare la mascherina. I cresimandi in fila per ricevere il Sacramento dovranno mantenere la distanza interpersonale di un metro con chi sarà davanti. I padrini e le madrine possono tenere una mano sulla spalla del cresimando. Il ministro indosserà la mascherina al momento della crismazione e igienizzerà il pollice dopo ogni crismazione. Il ministro scambierà la pace con il cresimato pronunciando le parole previste dal Rituale, ma senza alcun contatto fisico.
Visita e comunione ai malati: Per la visita ai malati dei Ministri della Comunione Eucaristica si osservino le seguenti misure: ciascun ministro, munito di mascherina, è tenuto a igienizzare le proprie mani, una volta entrato nella casa del malato; si invita ad arieggiare la camera prima e dopo la visita; la comunione sia distribuita, per quanto possibile, sulle mani. Nel caso di comunioni in strutture ospedaliere e case di riposo, si osservino le regole specifiche del luogo, che ad esempio possono prevedere l’uso obbligatorio dei guanti per venire a contatto con i malati.
Matrimonio: si valuti in anticipo il numero massimo dei fedeli che potranno partecipare al rito, secondo la capienza della chiesa. Gli sposi non sono tenuti ad indossare la mascherina durante il rito, con l’accortezza che colui che raccoglie il consenso (sacerdote o diacono) utilizzi la mascherina e mantenga una distanza dagli sposi di almeno 1 metro.
Unzione dei malati: per l’Unzione degli Infermi, il presbitero indossi la mascherina e proceda all’unzione dopo essersi igienizzato le mani.
Penitenza: il Sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano il pieno rispetto delle misure di distanziamento e insieme la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.
Funerali: per i funerali (sia con la messa sia con la sola liturgia della Parola) valgono le medesime indicazioni date per la celebrazione dell’Eucarestia.
Raduni di preghiera e processioni: sono nuovamente possibili altri raduni di preghiera nelle chiese, osservando le norme previste. Anche le processioni religiose all’esterno delle chiese sono permesse, indossando le mascherine e mantenendo la distanza di 2 metri per coloro che cantano e di 1,5 metri per gli altri fedeli. Il rispetto di queste distanze deve essere garantito anche al momento dell’eventuale ingresso e uscita dalla chiesa. Qualora la processione superi i mille partecipanti, essa dovrà essere organizzata in più blocchi, distanziati da congruo spazio. In ogni caso, tutto deve avvenire sotto la comune e diretta responsabilità delle autorità religiose, sanitarie e civili.
2. ATTIVITÀ PASTORALI CON MINORENNI (senza la presenza dei genitori)
3. ATTIVITÀ CON MAGGIORENNI (o per minorenni insieme ai genitori).
Tutti i documenti sono disponibili a questo link e qui di seguito riportati