Signore Gesù, contempliamo con riconoscenza e stupore la tua commozione e i gesti premurosi con cui ti rivolgi a chi ti tradisce.
Accogli nel tuo cuore quella parte di Giuda che c’è in noi tutti e donaci un raggio della tua commozione: saremo più capaci di amare e di perdonare. Kyrie eleison.
Martedì Santo: è il giorno della Settimana Santa che precede il tradimento. Gesù annuncia il tradimento di uno dei suoi apostoli e la negazione ripetuta per tre volte da parte di Pietro.
Nel nostro angolo di preghiera: una croce oppure il dipinto di GIOTTO, l’Ultima Cena.
Inno
Tu, nella notte triste (CdP 524)
Nada te turbe (Taizé)
Figlio del Dio vivente (CdP 206)
Lettura del vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (13, 21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: “In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà”.
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: “Signore, chi è?”. Rispose Gesù: “È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò”. E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: “Quello che vuoi fare, fallo presto”. Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: “Compra quello che ci occorre per la festa”, oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire”.
Simon Pietro gli disse: “Signore, dove vai?”. Gli rispose Gesù: “Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi”. Pietro disse: “Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!”. Rispose Gesù: “Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte”.
Breve commento
Gesù prende l’iniziativa
È importante sottolineare che è Gesù che prende l’iniziativa ed è quello che Giovanni rileva a proposito del tradimento di Giuda: non solo Gesù lo annuncia, ma ne decide lui stesso il momento: “intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda…”, “Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto.»” (vv.26-27). Gesù comanda a Giuda, ma anche a satana stesso: è quando Gesù dà il boccone che satana entra in lui (v.27). Non avviene nulla senza la precisa volontà di Gesù e senza il suo ordine espresso. Ed è così perché nessuno gli toglie la vita, ma è lui che la offre da se stesso.
La notte
Giuda quindi esce, Giovanni scrive: “Ed era notte.” (v. 30), non perché era sera, ma perché quando ci si allontana da Cristo, che è la luce, si sprofonda nella notte, nel regno delle tenebre. La luce dell’amore di Gesù è troppo forte per Giuda, ed egli, non potendola sopportare, preferisce ‘tuffarsi’ nel buio della notte, là dove le tenebre stendono un velo anche sulla verità del proprio cuore.
La gloria
Gesù allora dice: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato…” (v.31). La gloria di Gesù è la luce del suo amore che attraversa la notte del tradimento. Adesso si realizza veramente la missione di Gesù: non solo è glorificato il Figlio dell’uomo ma Dio stesso è glorificato in lui, allora Dio lo glorificherà. Questo significa che il Servo trova la sua gloria nel compiere tutta la volontà di Dio, nell’obbedire pienamente al Padre ed è proprio quando il Servo fa la volontà di Dio che Dio stesso è glorificato. Per questo Dio glorifica a sua volta il Servo attraverso la croce, per la quale il Cristo entrerà nella gloria di Dio… questo avverrà quando Gesù sarà “innalzato”.
È questo cammino che per ora non è possibile ai discepoli, perché essi devono ancora viverlo. Ma verrà anche il loro turno.
Una strada difficile per i discepoli
L’ultima parte del brano sottolinea che Gesù deve rimanere solo e affrontare da solo la strada della glorificazione, perciò annuncia a Pietro che anche lui lo abbandonerà sulla via dolorosa: “non canterà il gallo, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte.” Il martirio di Pietro sarà il momento in cui “glorificherà Dio”.
Meditazione personale
Mi metto alla presenza del Signore e gli esprimo il desiderio di dialogare con Lui, come un amico parla al suo amico…
Immagino la scena del brano di Giovanni: Gesù è a cena con i suoi per celebrare la Pasqua nel Cenacolo, è commosso e turbato per quello che succederà… immagino il clima di intimità, di affetto, ma anche di trepidazione e di difficoltà degli apostoli alle parole di Gesù, un po’ misteriose…
Chiedo al Signore di sentire rivolte a me le sue parole e di domandarmi: “Che cosa mi vuoi comunicare stasera?”
Leggo con calma il brano del Vangelo, fermandomi se sono colpito da qualche parola, gustandola… oppure anche su ciò che può disturbarmi… in questo modo lascio agire lo Spirito Santo, che mi aiuta a capire o sentire quello che il Signore vuole dirmi attraverso questa Parola.
Intercessioni
Poniamo sotto lo sguardo del Padre buono e misericordioso l’umanità intera con le sue fragilità, sofferenze et povertà. Supplichiamolo di accogliere la nostra preghiera:
R. Salva il tuo popolo, Signore.
Per la Chiesa pellegrina nel mondo: attraverso la preghiera, le opere di penitenza e la testimonianza di carità, segua il suo Signore nell’esodo pasquale. R.
Per coloro che sono nel dubbio e nell’errore: illuminati dallo Spirito e confortati dalla nostra vicinanza fraterna ritrovino la via della verità. R.
Per le vittime della violenza e della guerra: le lacrime e il sangue non siano sparsi invano, ma affrettino un’era di fraternità e di pace. R.
Padre Nostro
Orazione
Signore Gesù Cristo, noi ti ringraziamo e contempliamo con riconoscenza e stupore la tua commozione e i gesti premurosi con cui ti rivolgi a Giuda, che ti tradisce. Signore, maestro di vita e di compassione, accogli nel tuo cuore quella parte di Giuda che c’è in noi tutti e donaci un raggio della tua commozione: saremo più capaci di amare e di perdonare. AMEN
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Commento al dipinto: GIOTTO, Ultima Cena, Cappella degli Scrovegni (Padova), inizio XIV secolo:
Ambientata in una stanza senza due pareti per permettere a chi guarda la visione dell’interno.
Ciò che Giotto rappresenta è l’effetto che l’annuncio di Gesù scatena nei discepoli: sui loro volti si nota una sorta di stupore pensoso. L’abilità di Giotto è nel rappresentare i sentimenti, i moti dell’animo, le inquietudini interiori, il volto dubbioso degli apostoli che si interrogano su chi sia il traditore del Cristo.
Efficace è la disposizione degli apostoli attorno al tavolo, senza accavallamenti, che si guardano l’un l’altro. L’apostolo Giuda è seduto vicino a Gesù di spalle, indossa un mantello giallo, colore del tradimento, e intinge la mano nello stesso piatto di Cristo. Giovanni invece, come tipico dell’iconografia, è rappresentato proprio nel momento in cui sta appoggiando il capo sul cuore del Maestro per consolarlo.
In fondo a sinistra di Gesù è Pietro, che lo guarda sbigottito e addolorato… a destra forse è Andrea, che guarda fisso davanti a sé.
Le aureole degli apostoli si sono annerite col tempo: erano anch’esse dorate. Quella di Cristo ha una croce stilizzata in rosso.

GIOTTO, Particolare dell’Ultima Cena, Cappella degli Scrovegni (Padova), inizio XIV secolo