Trasfigurare: delle cinque vie di evangelizzazione riflettute a Firenze, è questa che intercetta in modo più diretto il servizio degli operatori liturgici. Per questo motivo, l’annuale Giornata degli operatori liturgici, che si terrà sabato 5 novembre al Santo Volto di Torino (9.00 – 17.00) sarà dedicata al tema: “Trasfigurare. Quando la comunità prega”.
Il Convegno sarà aperto dal nostro Arcivescovo, il quale si soffermerà sulle linee pastorali emerse dal Convegno di Firenze, del cui comitato preparatorio è stato presidente, per individuarne le ricadute in ambito liturgico. Seguirà l’intervento del liturgista Goffredo Boselli, monaco di Bose, che ci aiuterà a riflettere sul modo con cui la liturgia è chiamata ad essere esperienza di trasfigurazione, cioè di trasformazione personale e comunitaria.
In linea con Evangelii Gaudium, la trasfigurazione non può essere certo ridotta alla sola esperienza liturgica: anche nel volto del fratello, che pure si presenta con le vesti stracciate, è possibile contemplare il volto di Cristo trasfigurato. E tuttavia, è in modo speciale nel “polmone” della preghiera che ci scopriamo anticipati dal dono di Dio e dal primato della sua azione. Come ricorda il vescovo nella Lettera pastorale “La città sul monte”, «è il Signore che trasfigura, non siamo noi!». Da questa consapevolezza, conseguono alcune domande molto concrete, che sollecitano una seria verifica nelle nostre comunità: le nostre parrocchie intercettano e rispondono alla domanda di interiorità che emerge nel cuore del popolo di Dio, soprattutto dei giovani? Nella liturgia siamo più preoccupati di comunicare con la gente, oppure di comunicare con Dio attraverso la preghiera?
Per calare i discorsi più alti e profondi nella vita concreta delle nostre comunità, anche quest’anno si darà spazio a due importanti momenti: il primo, in assemblea, di ascolto di esperienze liturgiche di preghiera comunitaria; il secondo, di laboratorio in gruppi di interesse. Nella tavola rotonda del mattino, ci soffermeremo in particolare sulla preghiera della Liturgia delle Ore, ancora troppo assente nella proposta liturgica delle nostre parrocchie; sulla preghiera di Taizé, come ispirazione per una liturgia attenta ai giovani; sulla preghiera nelle diverse occasioni della vita (battesimi, matrimoni, funerali). Ci chiederemo anche come questo tempo di riassetto delle parrocchie interroghi la proposta liturgica delle singole comunità. Il secondo momento di traduzione pratica è quello, tradizionale, dei laboratori, che si terranno nel pomeriggio sui seguenti temi: la liturgia feriale della Parola; la liturgia delle Ore pregata in parrocchia; il canto come preghiera; la pietà popolare come luogo di iniziazione alla preghiera liturgica; la cura per lo spazio liturgico; l’omelia e gli aiuti che una comunità può dare ai propri sacerdoti per questo delicato e importante servizio. Sarebbe bello che ogni parrocchia si attivasse per essere presente con un membro del gruppo liturgico o di chi si occupa dell’animazione liturgica, così da camminare insieme, anche nel momento nel quale si è chiamati a smettere di camminare, per stare davanti a Dio, sul monte della preghiera.
don Paolo Tomatis