Archivi della categoria: Pastorale Liturgica

Lettori: «Parola di Dio». E basta

Alcuni lettori in chiesa, alla fine della loro lettura, dicono: «È parola di Dio». Non sarebbe utile correggere i Lezionari con l’aggiunta di questo piccolo verbo che indica la provenienza di quella lettura? Sì, se si dovesse dare una «certificazione» tipo denominazione di origine protetta (dop) oppure denominazione di origine controllata e garantita (docg)… Se si dovesse solo esprimere che quel brano appena letto è … Continua a leggere »

condividi su

Un salmo per dialogare con Dio

Ma… che senso ha, nel terzo millennio, quel salmo che troviamo dopo la prima lettura? Non è meglio sostituirlo con un canto che abbia un linguaggio più comprensibile? A uno sguardo un po’ superficiale, si potrebbe anche rispondere di sì… Ma se pensiamo che in quel momento della liturgia, noi stiamo rispondendo a Dio che ci ha appena parlato con la prima lettura, allora dobbiamo … Continua a leggere »

condividi su

Il lettore custode della Parola

Quale deve essere lo stile di un lettore che si muove dal proprio posto per andare a leggere? Apparentemente, niente di più semplice e naturale! Andare a leggere; leggere; tornare al proprio posto. Questi sono essenzialmente i movimenti del lettore che comprendono anche pochi e semplici gesti (guardare, toccare il libro e il microfono, girare le pagine…), compiuti in modo dignitoso e adatto alla circostanza. … Continua a leggere »

condividi su

Parola: il ministero del lettore

Nella celebrazione liturgica, è ormai un dato di fatto affidare ad un lettore il compito di proclamare le Scritture. Tuttavia, l’impressione è che non sia considerato un vero e proprio ministero, ma un semplice compito da espletare. Qual è l’identità del lettore? È necessario prevedere un rito di istituzione? Quello del lettore è un ministero molto antico, che sin dalle prime comunità cristiane appare come … Continua a leggere »

condividi su

Quei foglietti che distraggono…

Spesso, nelle parrocchie troviamo sui banchi i foglietti per seguire le letture: sono davvero un aiuto o solo una cattiva abitudine? Don Domenico Mosso in uno dei suoi libri più famosi: «La Messa e il Messale», affermava: «Abbasso i foglietti!» Fogli volanti da distribuire ai fedeli, domenica per domenica, dove si presenta la liturgia del giorno in formato standard, prefabbricata e rifinita in ogni particolare, … Continua a leggere »

condividi su

Fiori e silenzio

Non sembri fuori posto, in un anno dedicato alla Parola, una riflessione sul silenzio. Silenzio, perché? È la Chiesa che ce lo chiede, quale elemento indispensabile alla liturgia: «Un silenzio sacro, che fa parte della celebrazione, deve essere osservato a tempo opportuno» (Pnmr al n°23). Il silenzio fa parte della celebrazione dunque, come le pause fanno parte della melodia, perché necessarie al suo giusto ritmo. … Continua a leggere »

condividi su

Quando il silenzio è necessario

Con una certa frequenza, alcuni lettori ci domandano: sono previste delle pause di silenzio durante la Liturgia della Parola? Spesso la liturgia della Parola è soffocata da un eccesso di parole: lunghe monizioni prima delle letture, avvisi talvolta eccessivi (seduti! Ascoltiamo ora la parola del Signore), ecc. Oppure si caratterizza per una certa frettolosità: spesso il lettore corre all’ambone quando si stanno ancora svolgendo i … Continua a leggere »

condividi su

Quale utilizzo dell’ambone?

Alcuni ci domandano: si possono guidare i canti dall’ambone? Queste e altre domande simili, ci vengono rivolte durante i corsi di formazione dei lettori, o i diversi incontri di liturgia. L’ambone, dopo più di quarant’anni dalla Riforma liturgica, resta ancora un luogo «ibrido» e il più delle volte, solo funzionale. Sono ancora tante le chiese in cui la Parola di Dio viene proclamata da un semplice … Continua a leggere »

condividi su

Guida all’uso delle monizioni

Alcuni ci domandano: «È davvero il caso introdurre le letture con una monizione? Spesso distraggono più che favorire l’ascolto…». Subito dopo l’attuazione della riforma voluta dal Concilio Vaticano II, era necessario aiutare le assemblee liturgiche a partecipare alla celebrazione eucaristica. Bisognava insegnare nuove acclamazioni, prevedere dei lettori per la proclamazione della Parola di Dio, formare ai nuovi gesti e atteggiamenti previsti dal rito, ecc. Tra … Continua a leggere »

condividi su

Anno della Parola: l’omelia

Che fare quando l’omelia è troppo lunga e ingombrante, col risultato di soffocare la Parola ascoltata? È giusto che duri quanto la metà dell’intera celebrazione? E quale deve essere il rapporto tra l’omelia e le altre parti della Messa?   Nell’anno della Parola, dedicheremo la rubrica dei prossimi numeri all’approfondimento di alcune questioni liturgiche riguardanti la Liturgia della Parola, su cui siamo sovente interpellati. Una … Continua a leggere »

condividi su