Il repertorio diocesano offre un’ampia scelta di canti per Pasqua e il tempo pasquale: ne segnaliamo i più adatti per la messa delle domeniche di Pasqua.
All’inizio: Luce splenda nella notte (CP 11) per la Messa vespertina, Alleluia Il Risorto Redentore (CP 533), Alleluia La Santa Pasqua (CP 534), Cristo è risorto, alleluia! (CP 541), Cristo risorge (CP 546), Il mattino di Pasqua (CP 550), Il Cristo Signore è risorto (CP 551), La Pasqua del Signore (CP 552), Nei cieli un grido risuonò (CP 555), Tu sei la mente (CP 746).
Certamente si sceglierà di cantare l’inno del Gloria, per intero o almeno intervenendo con il ritornello all’inizio e alla fine, o alle tre parti come indicato al 223. Le versioni 228 e 229 con alleluia e con la possibilità di essere eseguiti a canone (magari come coda finale) possono contribuire efficacemente a dare “un tocco” diverso e festoso.
Il Salmo 117, che ritorna per alcune domeniche del tempo di Pasqua, è proposto nelle due versioni con il ritornello proprio 130 e 131. Anche il 41 è un’altra possibilità per cantare lo stesso salmo: vi si può applicare direttamente il ritornello 130. Il n. 249, nella sezione degli alleluia è la versione alleluiatica del medesimo salmo.
La sequenza cantata -perché no?- durante una solenne intronizzazione del Vangelo, può essere riscoperta nell’antica e ancora ricordata versione latina 558; se si sceglie di leggere il testo in italiano, si può dargli maggiore rilevanza con un appropriato sottofondo strumentale che anticipi già il tema dell’alleluia, oppure potrebbero essere utilizzati ritornelli ostinati che, sottovoce, accompagnino la lettura del testo (157, ad esempio).
Si sottolinei la gioiosità e la solennità dell’acclamazione al Vangelo, anche solo con la scelta del ripeterla al termine della proclamazione. È sempre utile ricordare e riconoscere la verità di quanto si dice nell’Istruzione sulla musica nella sacra liturgia (Musicam Sacram, 16): “Non c’è niente di più solenne e festoso nelle sacre celebrazioni di un’assemblea che, tutta, esprime con il canto la sua pietà e la sua fede. Pertanto la partecipazione attiva di tutto il popolo, che si manifesta con il canto, si promuova con ogni cura”.
È opportuno proporre il canto della professione di fede (ritornelli 291-293 intercalati ai testi del simbolo apostolico o a quello niceno-costantinopolitano).
Per la liturgia eucaristica: santo, anamnesi , amen; il Padre nostro (369-373), l’Agnello di Dio (381-387).
Per i canti di comunione: Il Risorto Redentore (CP 533), Camminando con te (CP 540 – di ascolto, per la messa vespertina), Cristo è risorto (CP 541), Cristo risusciti (CP 547), Cristo, uomo nuovo (CP 548), Cristo vive, non piangete (CP 549), Le tue mani (CP 553), Mio Signore, gloria a te (CP 554), Nei cieli un grido risuonò (CP 555), Gioia nel cuore (CP 648), Tu percorri con noi (CP 744, per la messa vespertina), Tu sei la mente (CP 746). Per elaborazioni a più voci si veda anche sul volume per i cori.
Alla benedizione solenne del congedo può seguire un bell’alleluia e carta bianca al coro!