Fiori per celebrare

In memoria di Daniela Canardi nel 10° anniversario della sua morte

A 10 anni dalla morte di Daniela Canardi custodiamo la Sua eredità di riflessione e progetti sull’arte floreale per la liturgia.

Qui di seguito la raccolta delle sue pubblicazioni suoi progetti floreali.

 

Il Tempo dell’Attesa

Il Natale contiene l’inizio del mistero della salvezza: un dono incommensurabile, che esige un tempo idoneo per prenderne coscienza, di un periodo di preparazione ascetica. Oggi, tempo in cui tutto corre velocemente e impera la legge del tutto e subito, l’Avvento ci riconduce in noi stessi per riscoprire che l’attesa è già motivo di letizia.

I fiori, la tenue luce dei 4 ceri, i colori, le forme, la poesia, la Parola di Dio: tutto ciò che Daniela ci propone, tutto concorre a camminare verso la luce!

Nel libretto troviamo anche una proposta per la solennità dell’Immacolata Concezione, una pausa nel cammino di Avvento per onorare la Madre del Salvatore.

 

Il Natale di Gesù

L’attesa gioiosa della nascita di Gesù e di speranza orientata verso il ritorno glorioso del Signore alla fine dei tempi è conclusa: la comunità cristiana si raduna per celebrare l’irrompere di Gesù nella storia.

La prima attenzione che chi si occupa delle composizioni floreali deve avere è quella di non cedere a sdolcinature, a sovrabbondanze, ad addobbi sfarzosi: luccichii, nastri e luci meglio lasciarli ai centri commerciali e ricordiamoci che il colore liturgico è il bianco e non il rosso, che “fa tanto Natale”, ma che nella liturgia è simbolo dello Spirito Santo e del sangue dei martiri, a partire proprio dal sangue dell’Agnello di Dio.

 

La Quaresima nell’anno  A – B – C

La Quaresima è un cammino, è il tempo che ci è dato per verificare quanto abbiamo preso sul serio la Parola di Gesù, «convertitevi e credete al vangelo», che ci viene rivolta il Mercoledì delle ceneri, ed è il tempo che la liturgia offre per ripercorrere la storia della salvezza, annunciata nelle letture di ogni domenica.

Il lavoro di Daniela suggerisce come esprimere con i fiori, e con tutto ciò che la natura ci offre, i specifici temi sviluppati nel ciclo festivo degli Anni A-B-C.

L’Anno A è una grande catechesi battesimale, proposta dal Vangelo di Giovanni. Nell’Anno B il tema è quello dell’alleanza tra il Dio di Israele e il suo popolo, che Cristo renderà perfetta con la sua Pasqua. Infine, nell’Anno C, la Parola verte sul tema della riconciliazione.

 

La Santa Settimana

La Grande Settimana giunge, nello scorrere dell’anno liturgico, al termine di quel periodo, che dal punto di vista dell’arte floreale per la liturgia, si può sintetizzare con il verso di un poeta: “Assenza, più acuta presenza”. La durezza del cammino di conversione è stato evidenziato dalla sobrietà negli arredi, dal limitato uso di fiori freschi, dall’utilizzo di pietre, legni, anfore screpolate.

Ora tutto cambia e in soli sette giorni si attraversano atmosfere addirittura opposte: dall’ingresso trionfale del Figlio di Davide in Gerusalemme alla sua passione e morte.

Durante il Triduo, da vivere come un’unica celebrazione, l’aspetto estetico cambia piano piano che la liturgia ci fa entrare nei vari misteri che celebra e l’arte floreale offre un insostituibile linguaggio per celebrarli al meglio.

 

Il Cero Pasquale

Nel silenzio del Sabato Santo abbiamo respirato la trepida attesa dell’alba del terzo giorno, pregando e preparando l’aula liturgica per la solenne esplosione della notte di resurrezione in cui la chiesa risplende di luce, di profumi, di colori e di fiori che costituiscono uno dei linguaggi della liturgia capace di far fare l’esperienza dell’incontro con la vita nuova donata a ciascuno: quella vita nuova che la stagione in cui cade la Pasqua rinnova ogni anno. Sono quindi da preferire i fiori primaverili nei colori del bianco e del giallo, colori della luce e della gioia.

Presso l’ambone, giardino della resurrezione da cui si canta l’Exultet, trova posto il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto: qui i fiori possono abbondare per dire la sovrabbondanza di vita che ci viene donata.

 

La Pentecoste

La solennità di Pentecoste conclude il Tempo di Pasqua, un periodo lungo cinquanta giorni che la liturgia ci chiede di vivere come “un solo giorno di festa”, un’unica grande domenica che prolunga la gioia della Risurrezione.

Daniela pone molta attenzione alle forme, oltre che al colore rosso in tutte le sue sfumature: composizioni che “esplodono” e si espandono: la Buona Novella esce dal chiuso delle mura per non conoscere mai più frontiere, portata dallo Spirito

Comincia il tempo della Chiesa generata dallo Spirito, inizia il tempo dell’evangelizzazione per tutti i popoli, in tutte le lingue.

 

I Santi di Dio

Nella solennità dell’Epifania, ogni anno, un ministro legge l’Annunzio del giorno di Pasqua, che non omette di ricordare che:

«Anche nelle feste della Santa Madre di Dio,

degli Apostoli, dei Santi

e nella commemorazione dei fedeli defunti,

la Chiesa pellegrina sulla terra

proclama la Pasqua del suo Signore».

Nel suo prezioso servizio alla Chiesa, Daniela non ha certamente omesso di istruire le sue allieve nel non sottovalutare mai l’importanza dell’arte floreale in tali occasioni. Una cura particolare va riservata alla solennità di Tutti i Santi, che nel sentire comune, è legata alla commemorazione dei defunti: è bene che anche solo per pochi e piccoli particolari le composizioni siano diverse: le luci di alti ceri bianchi il primo di novembre, potrebbero essere sostituiti da rossi lumini nel ricordo dei defunti della comunità radunata nel ricordo.

 

La Croce

La croce da strumento di tortura e morte si è mutata in simbolo di salvezza per tutti gli uomini, per questo la liturgia, in alcune celebrazioni la onora con l’incenso, ma è bene pensare a una composizione specifica in occasione, per esempio, dell’Esaltazione della Santa Croce, del Venerdì Santo e, ricordando che il trono di Cristo è proprio la croce, nella solennità di Cristo Re, che chiude l’Anno liturgico.

Inoltre la processione di ingresso la Domenica delle Palme è aperta dalla croce (non dal crocifisso!) e occorre che sia ornata da un bouquet: palmette, rami di ulivo e alcuni fiori rossi uniranno l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme e il suo martirio.

Daniela offre diversi spunti, ripercorrendo tutto l’anno liturgico e per le diverse situazioni in cui la croce è arredo dell’altare: appesa sul muro del presbiterio, sospesa sull’altare stesso o posta di lato.

 

Il Battesimo

Con particolare gioia si prepara la chiesa quando si tratta di accompagnare l’ingresso alla vita di fede celebrata nel battesimo, per cui si devono ornare quegli elementi che segnano tale passaggio: il fonte battesimale o, in sua assenza, il catino battesimale, perché il segno imprescindibile del battesimo è l’acqua, e il cero pasquale, segno della Pasqua di Cristo in cui ogni nuovo cristiano è immerso.

Daniela, sempre attenta alla sobrietà, ricorda l’accortezza di liberare il luogo del battesimo da eventuali altri fiori e vasi, di colori e stili non coerenti con la celebrazione tenendo sempre presente che non si tratta di decorare la chiesa, ma di fiorire un’azione liturgica, il che richiede discrezione e sobria eleganza: bastano pochi fiori, pur che siano disposti in maniera che partecipino alla festa e la rendano indimenticabile.

Naturalmente, se la celebrazione del sacramento avviene sul presbiterio i fiori che ornano l’ambone devono essere coordinati nello stile e nel colore con la composizione del catino.

 

Festoni e Ghirlande

Ghirlande, festoni e corone – quella che tutti conosciamo è quella con i quattro ceri che si accendono via via che si susseguono le quattro domeniche d’Avvento- possono risultare utili per sottolineare alcuni luoghi – la porta e la soglia, il catino battesimale  -alcune situazioni – un incontro di preghiera davanti a una icona  –  alcune presenze – la comunità radunata in assemblea presenza di Cristo.

Molto dipende dallo stile architettonico della chiesa (nel libretto “Al Santo Volto” di questa collana si possono trovare proposte adattabili per una costruzione di architettura sacra moderna); dall’eventuale balaustra e altare monumentale con tabernacolo; dalla presenza o meno di un sagrato che consenta un festone di accoglienza e da molte altre situazioni contingenti.

Il principio da cui non si deve mai derogare è che i fiori siano per la gloria di Dio e non per la gratificazione di chi li mette: sobrietà e attenzione alla liturgia sono le due stelle polari.

 

Al Santo Volto

All’inizio del presente libretto si trova il discorso di S. E. il Cardinale Severino Poletto il giorno della presentazione della nuova chiesa dedicata al Santo Volto del Signore.

Sono indicati alcuni elementi che, sottolineati con bouquet garbati e sobri, aiutino la preghiera e la meditazione, anche al di fuori della celebrazione eucaristica: la croce, il tabernacolo, la statua della Madonna.

Inoltre offre un progetto per la Domenica delle Palme, Pasqua e la solennità di Pentecoste: inizio e termine del Tempo più importante dell’Anno Liturgico

Ci sono anche due proposte particolari, la benedizione dell’organo e una veglia di preghiera, e questo ci invita a cogliere la peculiarità del servizio dell’arte floreale: ogni volta che una comunità si raduna in una chiesa tutto il creato è convocato e nulla, più dei fiori, può dire simbolicamente questa chiamata.

 

Altri sussidi

A questo link è possibile trovare altri sussidi tematici di Daniela sulle feste dei Santi e della Beata Vergine Maria, sui tempi forti, sulle feste del tempo ordinario.

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