Adoriamo Gesù Cristo, Dio nei cieli, Dio con noi.
Se tu credi nel suo dono, la tua fame sazierai:
è la tavola del Regno, pegno d’immortalità.
Corpo dato, Sangue sparso: egli al limite ci amò.
Se tu mangi, se tu bevi, la sua sorte sceglierai:
è l’offerta della Croce, qui la Chiesa nascerà.
(F. Rainoldi – CdP 605)
Giovedì Santo: Quella sera, durante il pasto, Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli. Mostrò che chi vuole seguire Dio, chi vuole essere suo discepolo, è al servizio degli altri. Quella sera condivise il pane e il vino. Disse: “Fate questo in memoria di me”. È quello che fanno i cristiani ogni volta che celebrano la messa. Quella sera, Gesù andò a pregare nell’orto degli Ulivi, dove fu arrestato.
La sera del Giovedì Santo, Gesù, invitò i suoi discepoli a pregare con lui. Prendiamo anche noi un tempo per farlo.
Nel nostro angolo di preghiera: una brocca d’acqua e un asciugamano, oppure il dipinto di GIOTTO.
Inno
Ubi caritas (Taizé)
Come unico pane (CdP 628)
Mistero della cena (CdP 678)
Lettura del vangelo
Dal vangelo secondo Giovanni (13, 1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo”. Gli disse Pietro: “Tu non mi laverai i piedi in eterno!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!”. Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti”. Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete puri”.
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
Breve commento
“Non è ancora giunta la mia ora”, disse Gesù al banchetto di nozze di Cana. Ora l’ora è giunta. È il momento di passare da questo mondo a suo Padre. È anche il momento di amare i suoi cari fino alla fine. Prima di iniziare il racconto della passione, l’evangelista ce ne dà il senso. Gesù va fino in fondo al suo amore, deponendo la sua vita come depone la sua veste.
Alla maniera dei profeti, compie un gesto simbolico che rimarrà impresso nella memoria dei suoi discepoli, un gesto che tuttavia deve essere interpretato. Svolgendo la funzione di schiavo, Gesù mostra che il servizio agli altri è un requisito essenziale per i discepoli, e più in particolare per coloro che sono responsabili dell’esercizio dell’autorità nella Chiesa. Spiegando che il bagno non deve essere ripetuto e specificando la purezza, il gesto preannuncia anche il battesimo. Lavati da Cristo, i cristiani vivono una nuova vita.
Oltre alla stranezza del gesto, un’ombra incombe su questa scena: l’allusione a Giuda. Egli non è puro. Ispirato dal diavolo, ha deciso di tradire Gesù.
Meditazione personale
Mi preparo alla preghiera
Apro il mio cuore al Signore che mi aspetta. Gli chiedo la grazia di rivolgere tutto il mio essere verso di lui durante questo tempo di preghiera.
Leggo questo vangelo una o due volte. Mi lascio toccare da una parola, da una frase. Chiedo al Signore di aprirmi sempre di più all’amore di cui vuole riempirmi.
Riuniti
Guardo la scena… I discepoli sono riuniti con Gesù nella stanza superiore, la stanza che Gesù aveva preparato per celebrare la Pasqua con i suoi amici.
Immagino questa stanza “foderata di cuscini”, la luce delle lampade a olio, i discepoli sdraiati sui cuscini, che ascoltano Gesù mentre parla loro e benedice il pasto pasquale.
Mi sono lasciato guidare dallo Spirito e ho preso posto in mezzo a loro…
Siamo all’alba della Passione del Signore. Lui lo sa e i suoi discepoli percepiscono il pericolo che si aggira intorno a lui. Qual è l’atmosfera che si respira? Cosa percepisco?
Mi lascio commuovere dalla semplice presenza del Signore tra i suoi amici, vicino a me, che condividono il pasto. Che cosa mi tocca?
Amati
Improvvisamente, accade qualcosa di pazzesco: il Signore si alza e si inginocchia sulle ginocchia dei suoi discepoli per lavare loro i piedi, anche quelli di Giuda, colui che lo tradirà con un bacio. Gesù fa esplodere ogni immagine di Dio che potevano avere in mente.
Ascolto il suono dell’acqua che scorre sui piedi di Pietro, ascolto anche la sua reazione…
E che volto ha il Dio in cui credo? È il volto di un Dio in ginocchio, piegato ai miei piedi, o è qualcos’altro? È difficile per me accettarlo o no? Perché sì o perché no?
Mi prendo il tempo per guardare Gesù, per contemplarlo, per accogliere questo gesto, l’immagine dell’amore del Padre per ciascuno di noi… per lasciarmi lavare, forse?
Inviati
Come se Gesù lasciasse un testamento a ciascuno dei suoi discepoli, “fate altrettanto”, fa del suo gesto la fonte di tutti i nostri gesti d’amore per gli altri. C’è qualcosa di sproporzionato in questo amore dimostrato mettendosi ai piedi dello stesso traditore che lo avrebbe tradito poche ore dopo.
Il Signore ci manda nel mondo, portatori di questo amore sproporzionato.
Guardo i luoghi in cui vivo e le persone con cui li condivido. Come sono chiamato oggi ad amare tutte le persone che incontro e con cui vivo?
Ne parlo con il Signore, come con un amico, lui che mi ha mostrato fin dove arriva l’amore, lui che mi ha amato… lui che mi ama.
Intercessioni
Riuniti come gli apostoli intorno a Cristo che si è fatto loro servo, mettiamo la nostra preghiera comune al servizio di tutti i nostri fratelli e sorelle.
R/ Kyrie eleison!
Signore, in questo giorno in cui ci dai l’esempio del servizio umile, preghiamo per tutti coloro che, seguendo le tue orme, che si mettono al servizio dei loro fratelli e sorelle, vicini e lontani, che soffrono e sono malati. A ciascuno di noi, apri i nostri occhi e i nostri cuori per lavare i piedi degli altri. R/
Signore, ti presentiamo coloro che servono nella tua Chiesa: il nostro Vescovo, tutti i sacerdoti che oggi celebrano la fonte del loro ministero, il personale permanente e i volontari che lavorano al loro fianco. Rinnova il loro desiderio di annunciare la Buona Novella e dona loro la gioia che prometti e dona loro la gioia che prometti. R/
Signore, ti preghiamo per coloro che ti cercano per vie diverse dalla fede cristiana: ebrei, musulmani e tutti coloro che cercano il senso della loro vita. Apri tutti noi a un vero incontro che permetta a ciascuno di noi di andare più in profondità nella nostra ricerca di te. R/
Padre Nostro
Orazione
Signore Gesù Cristo, non ci basterà una vita intera per dare corpo, nella nostra povera quotidianità, ai gesti inenarrabili della cena con i discepoli, prima della tua Pasqua. Ai piedi dei tuoi ci insegni una Chiesa che ama e sa servire con mitezza, creatività, vero ascolto dei bisogni. A mensa con tutti ci insegni la condivisione profonda, radicata nel dialogo con il Padre. Incarnato in un pezzo di pane e in un sorso di vino, sei amore puro che purifica il cuore. Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen