Il Triduo santo della passione, morte e risurrezione del Signore ci invita a entrare in una grande liturgia, che quasi senza interruzione ci conduce dalla celebrazione della Cena del Signore fino alla Pasqua. La ricchezza dei segni e dei gesti proposti in questi giorni può mettersi alle spalle, con le dovute attenzioni e il rispetto per chi è più fragile di salute, le precauzioni sanitarie poste in atto nel lungo periodo della pandemia.
Il rito della lavanda dei piedi può essere tranquillamente svolto. La Comunione – ricordiamolo – può essere distribuita e ricevuta non solo sulla mano, ma anche in bocca. La Comunione sotto le due specie, nella celebrazione del Giovedì santo come in quella della veglia pasquale, può essere proposta per chi lo desidera, mantenendo la possibilità di comunicarsi solo al corpo di Cristo.
Anche l’adorazione della Croce nella celebrazione della Passione può tornare a svolgersi processionalmente, anche se è ancora bene sostituire al gesto del bacio un altro gesto di venerazione, come quello di inginocchiarsi o, per chi vuole, toccare solo con la mano il Crocifisso.
Come già previsto, le acquasantiere possono essere riempite dell’acqua benedetta nella veglia di Pasqua.
L’Ufficio liturgico diocesano