Il rito dellaspersione con lacqua benedetta costituisce uno degli elementi rituali che caratterizza il tempo pasquale. Si svolge allinterno dei riti di introduzione che nella messa hanno un compito difficile da assolvere: è esperienza comune che cominciare esige uno stacco da quanto si faceva prima, ed è necessario un certo sforzo anche psicologico per entrare nel clima della celebrazione. Il canto dinizio, soprattutto se accompagna la piccola processione del celebrante che tiene alto lEvangeliario, aiuta a costituire lassemblea intorno a Cristo che lha ancora una volta convocata, così come il saluto e una breve presentazione introducono la liturgia del giorno.
Ma cè un breve rito, al quale purtroppo siamo poco abituati, che riesce a riportare ciascuno a quellevento fondamentale che l ha fatto diventare un fedele di Cristo: è il rito dellaspersione, memoria del Battesimo, benedizione attraverso il segno dellacqua che scende a rinnovare la salvezza. La vita di ciascuno è ri-cominciata così: morti al peccato per rinascere alla vita di Dio attraverso il simbolo dellacqua, diffusa ora perché si rinnovi in ciascuno il proposito di avere cura di quel germe di Vita, diventando ogni giorno un po di più figli di Dio e discepoli di Cristo, secondo la strada che da Lui ci è stata indicata: morire per risorgere. Questo rito, compiuto allinizio della celebrazione di cui costituisce latto penitenziale, fa sì che ci sentiamo di nuovo presentati al fonte battesimale, totalmente consacrati a Cristo.
Laspersione, consentita durante tutto lanno, assume quindi un significato più intenso durante il Tempo di Pasqua; in particolare se nella comunità sono presenti dei neofiti, potrebbe essere significativo che siano essi ad attingere al fonte battesimale lacqua che poi il celebrante aspergerà su tutta lassemblea.
Una certa cura dei particolari renderà questo rito più partecipato: come, ad esempio, se il celebrante si prenderà il tempo necessario per percorrere tutta lassemblea, comprese le navate laterali. E anche lattenzione per gli oggetti, ad esempio un bel recipiente per lacqua, che sarà affidato ad un ministrante con il compito di seguire il celebrante, ed un mazzetto di verde invece del solito aspersorio.
Molto indicato potrebbe essere il rosmarino, così diffuso nelle nostre latitudini, che fiorisce proprio nel Tempo di Pasqua, unendo il suo profumo delicato alla bellezza delle piccole infiorescenze azzurre. Il profumo non è un di più, ma diventa esso stesso segno del volerci bene di Dio che si diffonde in mezzo allassemblea.
Non è difficile preparare un mazzetto per laspersione, basta non esagerare (non è un bouquet da sposa!). Scegliere pochi rametti lunghi circa un palmo, legarli fra loro con lavvertenza di lasciare il più lungo al centro e rivestire i gambi privati delle foglioline di rafia o di guttaperca verde perché sia agevole al celebrante limpugnatura. In mancanza del rosmarino, si può utilizzare qualsiasi essenza a foglia molto piccola, come il bosso, il mirto o la tuja.
Daniela Canardi