TEMPO DI RIPARTIRE. La ripresa della vita liturgica

Giornata Operatori Liturgici, 6 novembre 2021 - Atti del Convegno

La ripresa della vita liturgica è una prova di maturità per le nostre comunità cristiane, soprattutto per quanti sono impegnati in qualche ministero al servizio della celebrazione.

Dopo la prima fase caratterizzata dall’esperienza del confinamento e della chiusura delle chiese per i riti, e dopo la seconda fase della progressiva riapertura, con tutte le attenzioni necessarie e possibili, possiamo pensare ad una terza fase nella quale siamo impegnati: per molti aspetti si tratta di una fase simile alla seconda, in quanto segnata da limiti e attenzioni sanitarie da continuare ad osservare; per altri aspetti si tratta di una fase nuova, poiché alla ricerca di una normalità desiderabile, di una ordinarietà meno subita e più accolta nelle sue possibilità positive.

Il peso delle limitazioni è ancora evidente nelle tre espressioni maggiori dell’attenzione sanitaria: la mascherina, l’igienizzazione, il distanziamento. Face, hands, space: le limitazioni necessarie, per continuare a radunarsi per la liturgia, al limite senza green pass, continuano ad essere come una mascherina gettata non solo sui volti, ma sulla liturgia stessa della comunità, impedita per molti aspetti ad una ripresa nel segno del sorriso.

L’elenco delle limitazioni di cui soffre la nostra liturgia è lungo e un rischio che si può correre è quello di esserci troppo abituati alla riduzione, avendo smesso di fare delle cose che pure potrebbero tornare ad essere possibili. Entrare dentro il tema specifico di cosa sia possibile fare e di cosa non si possa ancora fare significa mettersi a discutere sul covid, e sappiamo quanto l’argomento sia divisivo, non solo nella società civile, ma pure nelle nostre comunità.

Le mascherine sulla liturgia, in questo senso, non solo hanno coperto, ma anche hanno portato allo scoperto alcune fatiche da parte della comunità: quella di assemblee troppo frammentate e individualiste, ciascuno per conto proprio; quella di liturgie e comunità ancora troppo clericali e troppo poco ministeriali; quella di comunità un po’ stanche di offrire servizi religiosi in qualche caso patiti e subiti; quella di fedeli poco motivati, tropo veloci nell’abbandonare l’incontro in presenza sostituendolo con la partecipazione on-line.

In questa ripresa da osare, è importante fermarsi a riflettere, per illuminare quanto è accaduto, in ascolto di quanto ci sembra che lo Spirito stia chiedendo alle nostre Chiese relativamente all’esperienza del celebrare. In questo esercizio di discernimento spirituale, l’angolo visuale è determinante. Si possono sottolineare i punti di fragilità: le cose che non siamo riusciti a fare, tutto quello che abbiamo perduto, le criticità presenti già prima e ora emerse in modo evidente, le diverse opinioni, sensibilità, teologie che si sono confrontate. Si possono e si debbono sottolineare anche i punti di forza e di vitalità da parte delle diverse componenti dell’unico corpo: faticosamente, con qualche scivolone, abbiamo cercato di rispondere alle emergenze e sostanzialmente abbiamo tenuto la rotta della navigazione.

Nell’ascolto delle esperienze con cui diamo inizio al nostro convegno, desideriamo soffermarci soprattutto sulle possibilità e sui tentativi positivi, piuttosto che sulle impossibilità e sulle tentazioni negative.

don Paolo Tomatis

Direttore Ufficio Liturgico Diocesano dell’Arcidiocesi di Torino

Programma del Convegno

9.00   Preghiera

9.20   La ripresa della vita liturgica – Introduzione – don Paolo Tomatis

9.30   In Ascolto dell’esperienza (parrocchie Maria Regina Mundi di Nichelino, Immacolata Concezione e San Donato di Torino e alcune esperienze raccolte dall’ufficio liturgico)

10.15   Chiesa e covid: liturgia e immagine di Chiesa – relazione di don Roberto Repole

10.45  Pausa

11.15   Dibattito a gruppi: Criteri per vivere meglio la vita liturgica (Risultato word cloud)

11.45   Sintesi del dibattito e della giornata – don Paolo Tomatis

12,15  Comunicazioni finali

 

Video-registrazione dell’incontro

 

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