La Chiesa italiana conta oggi su una nutrita e preparata schiera di laici che operano nei paesi in via di sviluppo: è necessario che questa presenza cresca e si qualifichi maggiormente: essa non traduce ancora a sufficienza le potenzialità di fede e di donazione disponibili.[…] mettendo a frutto i doni che lo Spirito fa a ciascuno e avendo presente la varietà dei compiti missionari, occorre realizzare una partecipazione dei laici alla missione evangelizzatrice più

adeguata ai diversi tipi e ambiti di servizio.
Non solo nel settore della solidarietà, della giustizia e dello sviluppo umano, ma anche in quello dell’annuncio di Cristo e della catechesi, della crescita della comunità ecclesiale, del dialogo interreligioso l’azione dei laici è richiesta e feconda.
Essi sono inoltre necessari per testimoniare in maniera incisiva e credibile certi valori morali a livello di famiglia e della società, in virtù delle loro condizioni ed esperienze di vita”.  (CEI: I laici nella missione ad gentes…n.57)
 
 
condividi su