QdF 2023/6 BURKINA FASO – OUAGADOUGOU SIG. SAMA PROSPER, volontario con Associazione Legamondo odv Gruppo Missionario

Sostegno a gruppi sfollati a causa della guerriglia con l'avvio di allevamenti avicoli, inserimento dei bambini nella scuola primaria e borse di studio per il liceo per ragazze

BURKINA FASO – OUAGADOUGOU SIG. SAMA PROSPER, volontario con Associazione Legamondo odv Gruppo Missionario

Sostegno a gruppi sfollati a causa della guerriglia con l’avvio di allevamenti avicoli, inserimento dei bambini nella scuola primaria e borse di studio per il liceo per ragazze

posta elettronica associazionelegamondo@gmail.com
 
sito web www.legamondo.org

Breve presentazione
Legamondo – Gruppo Missionario, nasce ed opera all’interno della Comunità di San Maurizio da oltre 25 anni. Opera sul territorio torinese per diffondere una cultura di solidarietà e attenzione verso i bisogni e le necessità delle popolazioni del Sud del Mondo, ma anche per far conoscere le peculiarità e la ricchezza culturale dei paesi nei quali opera. Organizza mostre, laboratori nelle scuole, interventi con i giovani e pubblicazioni editoriali. L’associazione lavora in modo particolare in Burkina Faso, dove sostiene un Centro socio sanitario, due scuole e piccoli centri professionali ed in Madagascar

Obiettivo generale
Sostenere gruppi di sfollati a causa della guerriglia a nord del paese al fine di creare percorsi di inserimento sociale, economico e scolastico insieme alla comunità locale. L’avvio di piccoli allevamenti avicoli, orti a favore degli sfollati e l’inserimento dei figli nelle scuole del territorio saranno i punti cardine.

Obiettivi specifico
Azione 1 Coordinamento con le istituzioni locali e i referenti presenti in Burkina Faso.

a) Analisi del contesto territoriale e avvio dei siti di intervento

b) Individuazione dei referenti progetto con attività di Studio e analisi della pianificazione.

Azione 2 Programma di inclusione scolastica

a) Valutazione e analisi della situazione in atto e Programma di inclusione

b) Intervento di sostegno con borse di studio per ragazze al liceo

c)Inserimento alla scuola primaria dei bambini dei nuclei familiari coinvolti

d) Acquisto materiali didattici.

Azione 3 Avvio delle attività di allevamento

a)Fornitura primi capi e alimenti per avvio impresa

b)Gestione ed allestimento siti

c)Controllo sanitario e formazione continua

Monitoraggio

Beneficiari

ÿ      Bambini

ÿ      famiglie

ÿ      comunità
Si prevede di includere nell’intervento circa 18 individui (6 per ogni realtà produttiva) con una ricaduta su circa 600 persone. Inoltre, circa 130 ragazzi (appartenenti a circa 70 nuclei familiari) usufruiranno del programma di inclusione scolastica.Attualmente sono censiti nella zona oltre 1000 famiglie e singoli individui e il numero continua a crescere. L’azione, oltre ad agire direttamente sulla popolazione dei rifugiati, garantirà un apporto sociale a tutta la comunità locale

Ambito di Intervento

Il progetto propone di formare nella zona di Nagreongo, che attualmente sta subendo in modo significativo il fenomeno degli sfollati a causa della guerriglia del nord del Paese, al confine col Mali, gruppi di giovani in grado di avviare attività di piccolo allevamento ad integrazione alimentare e del reddito famigliare, nonché di inserirli in un circuito economico di base capace di creare un circolo virtuoso in zone attualmente a forte disagio economico e sociale.

Parallelamente verrà avviato un programma di inclusione scolastica a favore delle famiglie e dei loro figli, sia in età di Scuola Primaria sia, se opportuno e in presenza di casi particolar, di ragazze e ragazzi da avviare al Liceo.  La scuola potrà diventare, grazie ad un’azione nel tempo, programmata e veicolata attraverso l’attività formativa, il valore aggiunto del progetto e garantire il collante con la società civile, la Municipalità di Nagreongò e tutta la rete del progetto. Obiettivo collaterale, ma non meno importante sarà quello d creare un ponte collaborativo tra amministrazioni per interventi futuri.

Il Burkina Faso e tutta l’area del Sahel stanno attraversando un periodo complicato della loro storia. Le tensioni sociali in atto stanno provocando fenomeni di fuga verso i centri urbani ed i villaggi nei dintorni della capitale, in grado di garantire maggiore sicurezza sociale e lavorativa. Tale situazione sta creando notevoli difficoltà che potrebbero acuirsi nel medio periodo, sopratutto nei villaggi rurali nei quali i giovani non riescono a trovare le giuste opportunità lavorative a livello tradizionale. In tale situazione si rende più evidente la necessità di operare anche nella direzione di una sempre maggiore valorizzazione delle strutture economiche tradizionali.

Gli interventi, oltre a garantire un reale sostegno all’autonomia dei gruppi coinvolti, permetteranno di agire nella direzione della stabilizzazione degli sfollati garantendo loro un inserimento graduale nel nuovo contesto in cui si trovano e, contemporaneamente, evitando successivi fenomeni legati all’emigrazione forzata verso l’estero.

Gli interventi avranno come finalità principale la creazione di percorsi di crescita e di contrasto alle marginalizzazioni sociali che possono nascere in contesti difficili, tutte azioni in linea con gli interventi programmati dalle autorità europee per aiutare le comunità e contrastare l’esodo e l’abbandono delle proprie terre.

I beneficiari del progetto saranno prioritariamente i gruppi di sfollati che sono in forte difficoltà di inserimento lavorativo, in quanto senza terra e a volte in contrasto con i gruppi stanziali locali che vedono in loro un pericolo alla già precaria stabilità sociale ed economica.

La creazione di piccole cooperative tradizionali (groupement) è un modello di gestione che riprende l’organizzazione tradizionale, unendo però elementi di ottimizzazione economica e sanitaria. Da sempre l’allevamento di piccoli animali da cortile ed in particolare di polli e galline ovaiole, ha garantito alle concessioni familiari un’integrazione alimentare e un discreto reddito aggiuntivo. Piccoli orti integreranno il progetto garantendo ulteriori fonti alimentari e di reddito.

La situazione scolastica nel paese è al limite del collasso, dall’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 infatti  sono state chiuse altre 400 scuole.

La possibilità di inserire i figli in un percorso scolastico nelle comunità ove hanno trovato rifugio permetterà sicuramente di creare vie inclusive a livello sociale in grado di contribuire ad abbattere pregiudizi e le difficoltà nonché di garantire la possibilità di continuare i corsi di studio drammaticamente interrotti a causa della fuga dai propri villaggi

Verrà garantito, in un primo intervento, la possibilità a cinquanta bambini di frequentare gratuitamente le scuole del territorio e solo successivamente, in relazione al percorso di inserimento economico, con parziale copertura dei costi, usufruendo di servizi, materiali didattici e supporto sociale.

Stesso intervento verrà effettuato dieci ragazzi che hanno concluso il ciclo Primario attraverso l’inserimento al College. In questo caso vi sarà una maggiore attenzione nei riguardi delle ragazze che, in un contesto fragile, diventano spesso “vittime” di matrimoni precoci, problema molto forte in Burkina, ma ancora più sentito in famiglie a forte disagio sociale e psicologico

Diversi fattori lo promuovono e tra di essi ci sono gli incentivi a far sposare giovani donne per ridurre l’onere economico delle famiglie già in situazione di precarietà e la volontà di rafforzare i legami sociali migliorando il proprio status. In situazioni fragili e problematiche il rischio aumenta esponenzialmente.

In Burkina, come in altri paesi subsahariani il fenomeno è molto diffuso ( si attesta intorno al 40% sotto i 18 anni e al 10% sotto i 15 anni)

Contesto di intervento
Il nord del paese sta attraversando un momento delicato e problematico a causa della destabilizzazione dell’area a causa della guerriglia legata alla Jihad islamica che, negli ultimi anni ha creato fortissime migrazioni della popolazione burkinabè in fuga dalla violenza e dalla guerra.

Nella regione centrale, quella attualmente più sicura e sotto il controllo governativo, gruppi familiari, cercano rifugio è la possibilità di trovare i mezzi di sostentamento. Le due regioni del Centro-Nord e del Sahel accolgono circa il 76 per cento di tutti gli sfollati interni. Da fonti legate alle Nazioni Unite si ha notizia che nel biennio  2020/21 l’acuirsi delle violenze in Burkina Faso ha costretto ad abbandonare le proprie case oltre un milione e mezzo di persone, nel primo trimestre del 2021 in Burkina Faso ci sono stati quasi 237 mila sfollati mentre al 30 novembre ne erano stati censiti almeno 1.501.775. In un paese che conta circa 20 milioni di abitanti è una situazione al limite della sostenibilità sociale.

Le capacità di accoglienza delle popolazioni locali sono sottoposte a enorme pressione, dal momento che condividono le scarse risorse a propria disposizione affrontando allo stesso tempo povertà, servizi sanitari inadeguati e mezzi di sostentamento rapidamente in via di esaurimento. Per quanti sono fuggiti da guerre e persecuzioni e per le comunità che li accolgono, l’impatto ulteriore del COVID-19 è devastante.

Secondo il Norwegian Refugee Council, 4.8 milioni di burkinabé si trovano in condizioni di insicurezza alimentare e circa 2.9 milioni in condizioni di insicurezza alimentare acuta.

Anche l’istruzione continua a costituire una priorità, considerato che oltre 2.500 scuole sono state costrette a chiudere in seguito ad attacchi danneggiando i percorsi scolastici di quasi 350.000 studenti. Le famiglie, sradicate dal cotesto territoriale di appartenenza, non riescono inoltre a far frequentare le scuole nei luoghi di rifugio.

Partecipazione locale

Il nostro intervento sarà attuato in collaborazione con BnD , una organizzazione attiva nel paese da molti anni e specializzata in interventi in questo settore. BnD gode dell’appoggio della Diocesi con la quale ha attive collaborazioni in campo sociale. Legamondo ha già lavorato in passato in altre zone del Burkina con l’appoggio della Diocesi di Koudougou e Ouaga. L’intervento si pone in continuazione con il precedente intervento condotto nel 2020.

Sintesi Progetto con breve descrizione attività
ATTIVITA’ PREVISTE

Monitoraggio e progettazione

Aprile 2023- Una delegazione di esperti dell’associazione( due insegnanti e un progettista contabile) sarà presente nel paese al fine di valutare la situazione e programmare insieme al personale locale della scuola (Direttore e maestri) e di BnD gli interventi da effettuare, chiarendo priorità , metodologia e responsabilità condivise.

Aprile 2023-luglio 2023. Avvio e realizzazione delle attività di allevamento.

Giugno 2023 – individuazione dei beneficiari degli interventi scolastici

Settembre 2024 inserimento scolastico e monitoraggio attività di allevamento.

Sostenibilità del progetto
La scuola rientra in un piano di intervento parificato dell’offerta formativa e si basa quindi su fondi privati derivanti dalle iscrizioni e dai finanziamenti statali e di privati. La zona in cui è ubicata non dispone di un sistema scuola statale adeguato alle necessità della popolazione in continua espansione e quindi il nostro intervento è significativamente importante nel piano generale della formazione primaria.

La comunità beneficerà degli interventi strutturali e formativi che diventeranno patrimonio della scuola e del quartiere nel suo complesso. Concluso l’intervento, non sarà necessario quindi la continuazione del sostegno economico ad esclusione degli interventi a favore delle famiglie supportati da donazioni esterne.

La creazione in Italia di una rete di supporto alla scuola permetterà di programmare interventi futuri. Il binomio quindi tra supporto e autosufficienza sarà quindi il punto centrale dell’intervento

Contributo richiesto a QdF 2018 4.800 €

Clicca qui per scariscare la scheda pdf del progetto

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