Da venerdì 21 giugno 2024, MDT (il Museo Diocesano di Torino) ospita nelle sue collezioni permanenti un manufatto di grandissimo interesse e propone ai suoi visitatori un nuovo percorso espositivo, arricchito anche da alcuni capolavori della pittura barocca torinese recentemente restaurati.
Nella navata centrale della chiesa inferiore della Cattedrale, che dall’11 dicembre 2008 è sede del Museo Diocesano, è stata ricomposta una pavimentazione musiva di circa 54 mq risalente al XII secolo e raffigurante la ruota della Fortuna: era il pavimento del presbiterio della chiesa del Salvatore, una delle tre chiese parallele in cui si articolava, a partire dal IV secolo il complesso cattedrale della romana Julia Augusta Taurinorum, divenuta poi Civitas Taurini. Le tre chiese furono abbattute nel 1491 per fare posto all’attuale Duomo, voluto dal Cardinale Domenico della Rovere.
Le parti superstiti del mosaico, rinvenute in occasione della campagna di scavi condotta all’inizio del secolo scorso (1909), furono inizialmente ricoverate in Palazzo Madama e successivamente ricollocate nella posizione originaria al termine di una seconda campagna di scavi circa un secolo dopo, nel 2006, rimanendo visibili dalla piazza San Giovanni attraverso un grande lucernario adiacente al lato nord del Duomo. Esso fu rimosso per l’ostensione straordinaria della Sindone nel 2015, insieme al sottostante mosaico, che fu allora ricoverato nei depositi del Museo Archeologico, per restarvi fino all’attuale allestimento nel Museo diocesano, realizzato da Docilia s.n.c., su incarico della Consulta per la valorizzazione dei beni culturali e artistici di Torino, con un rilevante contributo finanziario di Reale Mutua, su progetto dell’architetto Massimo Venegoni.
Il Museo diocesano offre così il “reperto archeologico” forse più significativo della chiesa del Salvatore, quasi contemporaneamente all’apertura al pubblico, da parte dei Musei Reali, dell’affascinante percorso archeologico sotterraneo con cui è possibile visitare i resti di tale chiesa.
La dimensione del manufatto medievale, ora visibile al centro nell’area eucaristica del Museo diocesano, tra la grande teca con l’altare riferito alla liturgia risalente al Concilio di Trento (1545/1563) e l’altare contemporaneo che fa riferimento al Concilio Vaticano II (1962-1965), ha comportato una diversa collocazione di statue e vetrine, con un parziale ridisegno del percorso espositivo.
Il nuovo percorso ha anche consentito di inserire nella navata nord, nell’area francescana, sei splendide tele del “bambocciante” torinese Pietro Domenico Ollivero (1679-1755), che, realizzate come soprapporte della sacrestia della chiesa francescana di San Tommaso, dopo un accurato restauro eseguito da Riccardo Moselli sono tornate pienamente visibili e sono state oggetto di una breve mostra allestita nel Duomo di Torino lo scorso febbraio, per il primo anniversario della morte di don Carlo Franco, compianto Parroco del Duomo e Direttore sia del Museo diocesano sia dell’Istituto diocesano di musica e liturgia, che, insieme a Enrica Pagella, allora Direttrice dei Musei Reali, molto si adoperò anche per l’allestimento del mosaico nel Museo diocesano.