Carissimi studenti, docenti, genitori, educatori scolastici,
ad apertura del nuovo anno scolastico 2018-2019, desidero rivolgervi il mio saluto augurale, consapevole che la scuola, proprio perché attraversata da problemi legati ai processi di cambiamento, merita l’attenzione dell’intera comunità civile ed ecclesiale.
Siamo tutti convinti che l’educazione delle nuove generazioni è una questione centrale e decisiva per una formazione autentica delle coscienze, per la qualità della vita civile e democratica a servizio della comunità.
Non c’è sviluppo senza la crescita umana e culturale delle persone, senza l’esercizio di un sapere critico, senza il riferimento ai valori che costituiscono quel ricco patrimonio che la scuola è chiamata a trasmettere e a rielaborare, perché diventi quell’orizzonte condiviso in grado di formare identità aperte al bene comune, all’accoglienza e al dialogo con altre tradizioni culturali. E tale questione non interpella solo gli addetti ai lavori, ma le istituzioni – famiglia, scuola, associazioni, comunità ecclesiale e civile – e tutti i soggetti che, a diverso titolo, svolgono una qualche azione formativa compresi i ragazzi, adolescenti e giovani considerati attivi e responsabili.
Si tratta di elaborare progetti condivisi, obiettivi chiari, individuare priorità, uscire dall’ottica dell’emergenza, suscitare collaborazioni e coinvolgimento.
Con queste mie riflessioni, desidero richiamare alla vostra attenzione alcuni aspetti, che mi stanno particolarmente a cuore…