A soli otto mesi dagli attacchi jihadisti commessi il 13 novembre a Parigi e Saint-Denis, la Francia cade di nuovo nell’incubo terrorismo. Siamo sulla “Promenade des Anglais” di Nizza che era stata chiusa alla circolazione per la serata di festa nazionale del 14 luglio 2016. È qui che si è consumata una tragedia immane quando un tir bianco si è scagliato contro la folla, composta soprattutto da numerose famiglie. La gente ha cominciato ad urlare, scappare. È il caos assoluto. «Abbiamo visto persone volare dappertutto», raccontano i testimoni, che hanno subito capito che un tir lanciato a tutta velocità sulla folla non poteva che «essere un atto deliberato di terrorismo». Il presidente della Repubblica François Hollande annuncia alla Nazione il prolungamento per tre mesi dello Stato di emergenza che doveva terminare il 26 luglio.
Il bilancio parla di 84 vittime. Tra loro purtroppo ci sono numerosi bambini, dice il presidente Hollande. Si contano ovviamente decine di feriti di cui 18 si trovano in stato di urgenza assoluto. E a riferirlo è il ministro degli interni Bernard Cazeneuve che si è recato sul posto.
Il tir di 14 tonnellate prima ha sfondato il cordone di sicurezza poi ha percorso un tragitto di due chilometri prima di fermarsi non poco lontano al Palais de la Méditerranée, sotto i colpi delle forze dell’ordine. Al momento di essere abbattuto dai poliziotti, l’attentatore aveva fatto fuoco più volte. Secondo fonti vicine agli inquirenti, sono stati ritrovati a bordo del camion una bomba inattiva, armi e la carta di identità di un uomo franco-tunisino di 31 anni, domiciliato a Nizza che prima di morire, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato più volte «Allah akbar».
Numerose e immediate le reazioni della comunità internazionale. Il Papa – dice a Radio Vaticana il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Padre Federico Lombardi – ha seguito nella notte con sgomento e in preghiera la terribile strage di Nizza. «Manifestiamo, quindi, da parte di Papa Francesco e nostra, tutta la partecipazione e solidarietà alle sofferenze delle vittime e dell’intero popolo francese, in quello che doveva essere un grande giorno di festa. Condanniamo nella maniera più assoluta ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo, di attacco contro la pace».
Nel corso della mattinata di venerdì 15 luglio, Papa Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio al vescovo di Nizza: «Mentre la Francia stava celebrando la sua festa nazionale la violenza cieca ha ancora colpito il Paese a Nizza, facendo numerose vittime tra cui dei bambini». «Condannando di nuovo tali atti», il Papa esprime «la sua profonda tristezza e la sua vicinanza spirituale al popolo francese» e affida «alla misericordia di Dio le persone che hanno perduto la vita e si unisce di cuore al dolore delle famiglie in lutto».
Anche i vescovi francesi esprimono dolore e choc. Il segretario generale della Conferenza episcopale francese monsignor Olivier Ribadeau Dumas scrive: «La solidarietà nazionale sarà più forte del terrorismo. La nostra preghiera raggiunge tutte le vittime e i loro cari».
M. Chiara Biagioni (agenzia Sir)
Il bilancio parla di 84 vittime. Tra loro purtroppo ci sono numerosi bambini, dice il presidente Hollande. Si contano ovviamente decine di feriti di cui 18 si trovano in stato di urgenza assoluto. E a riferirlo è il ministro degli interni Bernard Cazeneuve che si è recato sul posto.
Il tir di 14 tonnellate prima ha sfondato il cordone di sicurezza poi ha percorso un tragitto di due chilometri prima di fermarsi non poco lontano al Palais de la Méditerranée, sotto i colpi delle forze dell’ordine. Al momento di essere abbattuto dai poliziotti, l’attentatore aveva fatto fuoco più volte. Secondo fonti vicine agli inquirenti, sono stati ritrovati a bordo del camion una bomba inattiva, armi e la carta di identità di un uomo franco-tunisino di 31 anni, domiciliato a Nizza che prima di morire, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato più volte «Allah akbar».
Numerose e immediate le reazioni della comunità internazionale. Il Papa – dice a Radio Vaticana il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Padre Federico Lombardi – ha seguito nella notte con sgomento e in preghiera la terribile strage di Nizza. «Manifestiamo, quindi, da parte di Papa Francesco e nostra, tutta la partecipazione e solidarietà alle sofferenze delle vittime e dell’intero popolo francese, in quello che doveva essere un grande giorno di festa. Condanniamo nella maniera più assoluta ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo, di attacco contro la pace».
Nel corso della mattinata di venerdì 15 luglio, Papa Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio al vescovo di Nizza: «Mentre la Francia stava celebrando la sua festa nazionale la violenza cieca ha ancora colpito il Paese a Nizza, facendo numerose vittime tra cui dei bambini». «Condannando di nuovo tali atti», il Papa esprime «la sua profonda tristezza e la sua vicinanza spirituale al popolo francese» e affida «alla misericordia di Dio le persone che hanno perduto la vita e si unisce di cuore al dolore delle famiglie in lutto».
Anche i vescovi francesi esprimono dolore e choc. Il segretario generale della Conferenza episcopale francese monsignor Olivier Ribadeau Dumas scrive: «La solidarietà nazionale sarà più forte del terrorismo. La nostra preghiera raggiunge tutte le vittime e i loro cari».
M. Chiara Biagioni (agenzia Sir)