Martedì della 5 ª settimana di Quaresima (Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30)
«Io vado e voi mi cercherete» Gv 8,21
Il dialogo con i Farisei sembra un esercizio di arte oratoria. Anche a me, ogni tanto, verrebbe voglia di disquisire con Gesù da intellettuale fine a se stesso. Ma non vorrei, però, sentirmi dire che resterò impantanato nella mia ginnastica verbale. Io sto cercando Gesù da sempre, con tutti i miei limiti, le mie fatiche, i miei condizionamenti. Mentre Gesù cerca di smuovere le coscienze di quei Farisei, loro restano attaccati alle loro tradizioni, ai loro stereotipi. In fondo, però, tradizioni e stereotipi rappresentano le mie sicurezze, i miei punti di riferimento culturale e formativo. Sono nato e cresciuto in essi. Gesù non mi parla di tradizioni e di stereotipi, mi parla del Padre. Ed aggiunge unaffermazione su cui non mi soffermo mai abbastanza: « Il Padre non mi ha lasciato solo ». Se ricordo che Gesù ha anche detto che « non mi lascerà orfano » (Gv 14,18) e che « è con me tutti i giorni » (Mt 28,20), devo cercare di spostare le mie certezze dai miei punti di riferimento culturali alla fiducia in Gesù, morto e risorto, ed asceso al Padre. Spero di far parte di quei « molti che, a queste parole, credettero in lui ».