Commento mercoledì 19 marzo 2014

Mercoledì della 2 ª settimana di Quaresima – Solennità di S. Giuseppe (2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a)

 
 
«Mentre però stava considerando queste cose….» (Mt 1,20a)
Giuseppe all’improvviso si trova a vivere giorni drammatici dopo la notizia della gravidanza di Maria sua sposa. Davanti alla sua totale bellezza e trasparenza, come può dubitare di lei?
Giuseppe uomo giusto cioè giuridicamente obbediente alla legge dei padri e moralmente mite, misericordioso e buono, è combattuto interiormente e si ritira a pensare cercando soluzioni umanamente percorribili ma col cuore aperto alle soluzioni di Dio che non tarda a manifestarsi.
 
Giuseppe, come Abramo ( Eb 4,18 ), ci è padre nella fede. Dio gli chiede di spogliarsi di se stesso, nel segreto della sua anima ( Mt 6,6 ) non davanti all’opinione pubblica ignara di ciò che lo Spirito Santo ha generato in Maria, accettando di essere padre di un figlio non suo dandogli il nome, l’unico, nel quale troviamo salvezza ( At 4,12 ).
Questa solennità, inserita nel cammino quaresimale, ci sprona a conversione invitandoci ad aderire al progetto di Dio guardando a Giuseppe che, con il suo sì, è diventato discepolo del suo Figlio assumendo i suoi stessi sentimenti (Fil 2,5-11). Dio gli ha chiesto di essere padre, custode e difensore, nella casa di Nazareth, del suo Figlio unigenito, l’amato in cui Egli ha posto il suo compiacimento (Mt 17,5). Questo ha fatto di S. Giuseppe il patrono della Chiesa, Corpo di Cristo.
 
La sua intercessioni ci accompagni.
 
Uomo di Nazareth, sposo di Maria, come una palma cresci lungo il fiume. Nel tuo silenzio senti la voce che solo ai piccoli parla.
Sai camminare nell’oscurità; unica forza: sai che Dio è fedele.
Senza capire, parti e ritorni, come straniero nel mondo.
Hai tra le braccia chi sostiene il mondo,vegli in silenzio adorando il Padre.
Guida la Chiesa perché sia madre verso il Cristo che cresce.
(D. Machetta, Ed. Elledici )
 
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