Commento mercoledì 9 aprile 2014

Mercoledì della 5 ª settimana di Quaresima (Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Sal Dn 3,52-56; Gv 8,31-42)
 
«Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero » (Gv 8,36)
Il termine libertà fa pensare al movimento, alla corsa libera da legami, Gesù in questo brano di vangelo con un’apparente contraddizione fa dipendere la vera libertà dal rimanere nella sua Parola per essere suoi discepoli e conoscere la verità. Mi viene in mente il figlio più giovane del padre misericordioso nell’omonima parabola ( Lc 15,11-32 ) che parte per un paese lontano pensando di trovare la libertà e si ritrova solo, schiavo di se stesso e delle sue passioni che lo portano alla rovina, ma penso anche al figlio maggiore che essendo concentrato su se stesso, pur rimanendo nella casa, non conosce l’amore del padre.
 
L’invito è a spogliarci di noi stessi ( Papa Francesco ) o meglio lasciarci liberare da Gesù, l’unico che può farlo, il quale ci rivela che la vera libertà è una totale rinunzia a se stessi ( Mt 16,24. Lc 22,42 ) per affermare l’Altro e gli altri e che la schiavitù del peccato è invece riferire tutto a se mettendo il proprio io al centro dell’universo non riconoscendo più né i fratelli che incontriamo né il Padre che vuole incontrarci
 
«Signore Gesù, tu sai quanto ci sta a cuore non perdere la nostra libertà, ma sai anche quanto stoltamente la barattiamo, senza neppure accorgercene, piegandoci agli idoli di moda.
Abbi pietà di noi. Facci comprendere che tu solo puoi e vuoi affrancarci da ogni schiavitù, con il dono della tua Parola di salvezza, che ci fa dimorare in te. Sciogli le catene dei compromessi e dei peccati con cui il nostro egoismo sempre ci imprigiona.» (Lectio divina 3 ed. Queriniana)
 
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