Sabato della 3ª settimana di Quaresima (Os 6,1-6 / Sal 50 / Lc 18,9-14)
Il fariseo e il pubblicano: «Voglio lamore non il sacrificio» (Lc 18,9-14)
Due uomini salirono al tempio uno fariseo osservante della Legge in tutto, viene a presentare al Signore la lista delle sue buone azioni. Non ha niente da chiedere al Signore si sente a posto, giusto.
Il pubblicano consapevole delle sue miserie, in fondo al tempio con gli occhi a bassi si batteva il petto dicendo: «O Dio abbi pietà di me peccatore!» «Io vi dico: Questi tornò a casa giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Possiamo stare davanti allaltare ma non davanti a Dio stando semplicemente con noi stessi, non con Lui.
Solo rimanendo in fondo al tempio e consegnando con umiltà al Padre il nostro peccato possiamo uscirne giustificati, liberi di fare comunione con Lui .
Signore, oggi aiutami a riconoscere il mio peccato di autosufficienza e consegnarlo a te con pentimento. Abbi pietà di me peccatore!