Di seguito il comunicato congiunto del sindaco e del parroco di Nole (To):
«Questo tempo di grande prova, che coinvolge tutta la società, ha spinto la Conferenza Episcopale Italiana a chiedere a tutte le comunità un gesto simbolico ma fortemente significativo: domenica 15 marzo 2020 alle ore 12 tutti i campanili e le torri civiche avrebbero dovuto suonare a distesa. «Questo gesto», ha spiegato il nostro arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, «è un modo per essere presenti, per come è possibile di questi tempi, in mezzo alla gente. Le campane sono il segno di quella “vicinanza” che dura da secoli, nei piccoli centri come nelle grandi città. Una vicinanza che riguarda le persone, non gli edifici. Sono il segno che il Signore in mezzo a noi non dimentica nessuno; e che noi non ci dimentichiamo a vicenda, anche se non possiamo raggiungerci».
Anche noi rappresentanti della Comunità civile e della Comunità cristiana ci siamo domandati come poter partecipare a questa iniziativa in quanto il concerto delle campane nolesi è stato innalzato e installato nella cella campanaria il 29 gennaio scorso dopo la festa patronale, ma il sistema di elettrificazione e movimentazione non è ancora completato.
Avremmo voluto suonare per la prima volta le campane, dopo oltre 13 anni di silenzio, in un momento di festa per la nostra Comunità (magari in occasione dell’inaugurazione della nuova torre campanaria) ma abbiamo ritenuto necessario farlo oggi, in questo momento di difficoltà, affinché tutti i nolesi potessero trovare nel suono dei bronzi un messaggio forte di speranza e fratellanza. Per questo tutte e sei le campane sono state suonate manualmente. Ci siamo sentiti così parte di una storia più grande di noi e in comunione con tutte le città e i paesi del nostro territorio e solidali con tutta l’Italia così fortemente colpita dal virus.
Questi bronzi hanno una storia speciale perché furono provvidenzialmente calati dalla torre nel settembre 2006, proprio in vista dell’inizio dei lavori di consolidamento, prima del tragico crollo del campanile del 15 novembre 2006. Specialmente il campanone più antico (rifuso cinque volte a spese del Comune nel 1649, 1678, 1779, 1832, 1913; è dedicato a “Dio Onnipotente e Misericordioso, alla Vergine e ai Santi Martiri Vincenzo Patrono e Vito Compatrono”) già nei secoli passati ha suonato in occasione di epidemie. Ritorna quindi attuale l’uso delle campane per richiamare la popolazione in occasione anche di tristi eventi e far giungere al Cielo un grido comune.
Non è mancato l’immediato plauso dei nolesi che sui social network, quasi in contemporanea, hanno postato video e immagini ringraziando per questo dono inatteso e affermando di sentirsi rincuorati dal suono dei bronzi.
Anche “Campane Torino”, associazione di arte campanaria, si è complimentata per l’iniziativa e ha dato notizia dei primi rintocchi giunti dalla costruenda torre nolese. Al suono delle campane abbiamo voluto associare anche un atto pubblico svoltosi sul sagrato della chiesa parrocchiale (di cui non abbiamo però reso notizia fino al termine, per evitare assembramenti) durante il quale, a nome di tutta la popolazione, abbiamo rinnovato l’atto di affidamento, come già fecero i nostri padri nei secoli passati, al patrono San Vincenzo Martire e al compatrono San Vito Martire.
Luca Francesco Bertino – Sindaco di Nole e don Antonio Marino – Parroco di Nole»
Il video-cronaca è disponibile qui sotto:
(#chiciseparera – https://chiciseparera.chiesacattolica.it )