Mercoledì 24 giugno 2015, a poche ore dalla visita del Papa a Torino, nella festa di San Giovanni Battista, patrono di Torino, si è conclusa l’Ostensione 2015 con la Messa presieduta da mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino e Custode pontificio della Sindone. Hanno concelebrato il vescovo ausiliare mons. Guido Fiandino, il vicario generale della diocesi, mons. Valter Danna, con 50 sacerdoti della diocesi di Torino. Presenti il sindaco di Torino Piero Fassino, il vicesindaco Elide Tisi, presidente del Comitato organizzatore dell’Ostensione, Maurizio Baradello, direttore del Comitato, il prefetto Paola Basilone e le autorità civili e militari.
Numerosi i fedeli in Duomo e sul sagrato, che hanno potuto partecipare alla Messa grazie ai maxischermi. Al termine della celebrazione l’arcivescovo ha impartito la benedizione papale con l’indulgenza plenaria. In seguito la porta centrale del Duomo si è chiusa a simboleggiare la conclusione dell’Ostensione.
«Se ora rivolgo lo sguardo sulla nostra Diocesi e città e valuto come ha vissuto questi mesi intensi di Ostensione e di preparazione e accoglienza di Papa Francesco», ha affermato nell’omelia mons. Nosiglia, «debbo riconoscere quanto il Signore sia stato buono e provvidente, aiutandoci a svolgere con frutto il grande impegno dell’Ostensione traendone fecondi risultati per la vita delle nostre comunità e del territorio. Non posso che dire un grande “grazie” a quanti hanno contribuito a questo risultato con il loro generoso sacrificio, intraprendenza, umile servizio e soprattutto dolcezza e fraternità, tutti tratti che la gente ha colto e apprezzato molto sia da parte dei volontari, che del servizio d’ordine e di assistenza. Per non parlare del lavoro indefesso e costante delle tante persone che, nell’ombra ma attivamente presenti nell’organizzazione e nello svolgimento dei vari momenti, hanno garantito il sereno e coinvolgente lavoro di accoglienza di tutti i pellegrini».
E ha aggiunto: «Ora dobbiamo fare tesoro di quel patrimonio di insegnamenti e di gesti e testimonianza che il Santo Padre ha consegnato alla città, al mondo del lavoro, ai giovani, ai malati, sofferenti e ultimi, ai fedeli di altre confessioni cristiane e altre religioni e a tutti gli uomini di buona volontà».
Nella sez. Documenti del sito e in allegato il testo integrale dell’omelia.
Papa Francesco: «Cari torinesi, mi sono davvero sentito a casa»
Al termine dell’Udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro Papa Francesco ha voluto ricordare la sua visita a Torino. Di seguito le parole del Santo Padre:
«Essendo appena tornato da Torino, vorrei rivolgere un sentito ringraziamento alla gente torinese e piemontese per la loro calorosa accoglienza. Ringrazio particolarmente Sua Eccellenza Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, i sacerdoti, le persone consacrate, tutti i vescovi piemontesi per la loro sentita partecipazione. Un particolare pensiero va ai malati del Cottolengo, che con l’offerta delle loro sofferenze sostengono la vita della Chiesa. Ringrazio di cuore i numerosi giovani per la loro audacia, la loro testimonianza e la loro voglia di vivere i valori del Vangelo.
Vorrei ringraziare ugualmente le autorità civili, le forze dell’ordine, i volontari, le associazioni, i movimenti, le amministrazioni regionali, provinciali e comunali, il mondo del lavoro e tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questa mia visita in occasione dell’Ostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco. Cari torinesi, mi sono sentito davvero a casa, abbracciato dal vostro affetto e dalla vostra ospitalità. Che il Signore benedica tutti voi e la vostra bella città».