In seguito alla notizia della scelta di Termoli anziché Torino come sede italiana per la cosiddetta “Gigafactory” e del fallimento delle ultime trattative per l’ex Embraco, venerdì 9 luglio 2021 l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«La scelta di Termoli come sede del nuovo impianto di produzione delle batterie elettriche lascia, una volta di più, amarezza e delusione nel territorio torinese, già colpito da altre gravi crisi aziendali come il vistoso e drammatico caso della ex Embraco.
Io credo sia venuto il momento di varare una politica industriale chiara, coerente e condivisa per Torino, il suo territorio e il Piemonte.
Tocca, mi pare, prima di tutto al governo nazionale gestire il coordinamento dei vari progetti e avere il coraggio di «pensare» in termini di lunga durata, pur conoscendo la difficoltà di programmare oggi azioni che impegnano i prossimi anni.
Ma tocca anche a tutte le istituzioni locali, le agenzie, i mondi dell’impresa e del credito, decidersi per un reale coordinamento di informazioni, risorse, progetti. Se c’è qualcosa che dovremmo aver imparato, in questi lunghi anni di addio alla fabbrica tradizionale è che la città, se è divisa, perde sempre.
Mons. Cesare Nosiglia»