Umiltà e servizio. Sono i pilastri che orientano i diversi ambiti pastorali della parrocchia di Volvera (Assunzione di Maria Vergine) dove è ancora ben radicato lesempio di coloro che i fedeli definiscono «i santi di Volvera», due volveresi che hanno testimoniato il Vangelo con il loro esempio di umiltà: il venerabile don Luigi Balbiano (1812 1884), per scelta viceparroco a vita ad Avigliana dal 1837 fino alla morte, che operò allombra dei santi sociali torinesi come san Giuseppe Cafasso e san Giovanni Bosco, suoi modelli di azione pastorale, e Mariuccia Sopegno (1917 1993), ricordata per le sue doti benefiche di guarigione, ma soprattutto per unattenzione alle persone ammalate, fragili, anziane verso le quali ha speso tutta la propria vita.
«Questi due personaggi sottolinea il parroco don Alessandro Sacco – sono ancora molto amati dai volveresi di origine, da chi è venuto a vivere a Volvera in decenni scorsi, ed anche dai nuovi concittadini che vengono affascinati dalla loro storia e dal grande messaggio di umiltà che richiama ad uno stile da portare nella comunità e nella società civile. Non vi è casa di volverese osserva il parroco – in cui non si trova in qualche angolo unimmaginetta del Venerabile o di Mariuccia. Sono due figure diverse tra loro commenta (per don Balbiano nel 1981 è stato anche avviato il processo di canonizzazione) che hanno in comune una vita spesa per gli altri nel nascondimento mettendo a disposizione i doni che il Signore ha concesso loro».
Nel 2012 la comunità di Volvera ha celebrato i 200 anni dalla nascita di don Balbiano con una settimana a lui dedicata di incontri, celebrazioni e manifestazioni comunitarie e cittadine che hanno anche coinvolto i bambini e i ragazzi delloratorio nella messa in scena di uno musical dal titolo «Un prete senza rumore». Inoltre ogni anno i parrocchiani si recano in pellegrinaggio ad Avigliana dove si trova la tomba del Venerabile. Lo scorso anno in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Mariuccia Sopegno il parroco ha celebrato una Messa nel cortile della casa dove «la santa di Volvera» abitava.
«La celebrazione racconta don Sacco – ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli in ricerca di speranza, giunti per la Messa anche da tutto il Piemonte, Verona, Rimini ed altre parti dItalia». Mariuccia ha, inoltre, lasciato in eredità una Casa di riposo da lei realizzata, inaugurata nel 1985 e donata al Comune di Volvera. La struttura di proprietà del Comune e gestita da una cooperativa oggi accoglie 50 persone anziane, anche non autosufficienti. È attivo un gruppo di volontari della parrocchia che ogni settimana anima momenti di condivisione, animazione e preghiera nella Casa, che è punto di riferimento anche per le processioni cittadine e tutte le iniziative e le feste delloratorio per le quali sono sempre previste delle tappe presso la residenza in modo che gli ospiti si sentano protagonisti della vita della città e della comunità.
Stefano DI LULLO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 2 marzo 2014