«Parliamo d’amore» è il titolo di copertina di «Donne Chiesa Mondo,» il mensile femminile dell’«Osservatore Romano» curato da Rita Pinci, che esce sabato 1 marzo 2025. Il giornale si apre con una inchiesta firmata da Vittoria Prisciandaro che cerca risposte a una domanda: quali sono le risposte della Chiesa cattolica di fronte a uno scenario in cui l’amore resiste come sentimento forte ma è un territorio complesso, mentre le relazioni di coppia sono in una fase di profonda e vorticosa trasformazione che mette in discussione modelli consolidati e più di una certezza secolare?
Uomini e donne, con esperienza di studio o sul campo, religiose e religiosi, riconoscono che il pontificato di papa Francesco ha segnato una svolta nell’approccio della Chiesa alle questioni famigliari e che l’Esortazione apostolica Amoris Laetitia del 2016 propone un avvicinamento più inclusivo e misericordioso verso situazioni considerate “irregolari” secondo i canoni tradizionali. Ma sottolineano che molte questioni restano aperte e chiedono un cambio di passo per affrontare la complessità della vita reale. Anche il processo di nullità matrimoniale presso la Sacra Rota, riformato da Francesco per renderlo più accessibile e meno oneroso, viene letto nell’ottica di conciliare il principio dell’indissolubilità con la necessità di offrire risposte concrete alle sofferenze di chi vive il fallimento di un matrimonio. Ma resta tema sensibile quello dei sacramenti per i divorziati, come sottolinea la teologa Cristina Simonelli.
«Per le coppie moderne – si legge nell’editoriale – si presentano sfide senza precedenti, il panorama dei rapporti affettivi è spesso ridisegnato, a volte condizionato, dalla precarietà lavorativa, la mobilità geografica, l’evoluzione dei ruoli di genere e l’impatto pervasivo della tecnologia nelle relazioni interpersonali, soprattutto dei giovani. Il matrimonio, un tempo considerato tappa naturale (quasi necessaria) di ogni relazione, oggi compete con forme diverse di convivenza e unione, in un contesto sociale che esalta l’individualismo ma al contempo genera un profondo bisogno di connessione autentica».
In questo contesto, due interviste: Ritanna Armeni parla con la monaca benedettina catalana Teresa Forcades, autrice del libro «Il corpo gioia di Dio»; Gloria Satta con Dacia Maraini che ha scritto «L’amore rubato», storie di donne innamorate di uomini che confondono la passione con il possesso e che diventano i loro aguzzini.
Per la rubrica «5 domande a…» Carmen Vogani interpella Paola Di Nicola Travaglini, la prima in Italia a definirsi “la giudice”, consigliera della Corte di Cassazione e già consulente della Commissione parlamentare sul femminicidio, che spiega perché è scorretto dire «ha ucciso la moglie per raptus di gelosia».
Maria Corbi dice la sua dal suo particolare punto di osservazione, che è la posta del cuore del quotidiano «La Stampa».
Gudrun Sailer racconta una storia a lieto fine, quella di Joy Ezekiel e Andrea Francalanci: lei nigeriana sopravvissuta alla tratta di persone; lui nato ad Arezzo, lavoro a Roma. Si sono conosciuti in ascensore, si sono innamorati e, a ottobre, sposati. All’altare Joy è stata accompagnata da Rita Giaretta, la suora orsolina da trent’anni impegnata a tirar fuori le donne dall’abisso dello sfruttamento.
Nella doppia rubrica a fronte «Placet/Non Placet» Marta Rodriguez parla di una positiva esperienza di leadership di giovani messicane, la giovane teologa Miriam Francesca Bianchi (al debutto su «Donne Chiesa Mondo») fa qualche «modesta proposta creativa» per le omelie «ancora troppo infarcite di moralismi e prescrizioni che allontanano al posto di avvicinare».
Dal 1° marzo tutti i singoli articoli si possono leggere gratuitamente su https://www.osservatoreromano.va/it/donne-chiesa-mondo.html