Si è svolta il 22 e 23 settembre 2015 (ore 9,30-12), al centro congressi del Santo Volto (via Nole angolo via Borgaro – Torino), la riunione annuale del Clero diocesano. Di seguito un’ampia sintesi della due mattinate; in coda il programma e i materiali della due giorni.
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Una Chiesa «in uscita», missionaria, per rispondere alla sua vocazione più vera: annunciare con gioia il Vangelo ed essere credibilmente a servizio di tutti. Il cammino che la diocesi di Torino ha iniziato due anni fa prosegue, con l’Assemblea diocesana del 22 e 23 settembre, nel ridisegnare la presenza della Chiesa torinese sul territorio. Nella sua relazione di mercoledì 23 (testo integrale in allegato e audio a questo link) mons. Nosiglia ha riassunto il lavoro svolto finora, ricordando che il criterio è orientato non tanto alla risoluzione dei problemi interni (scarsità di clero, nuove necessità della pastorale, ecc.) ma alla missione, cioè alla capacità della Chiesa di rendersi presente e utile.
«Ricordiamoci che la missionarietà cui ci richiama Papa Francesco – ha detto l’Arcivescovo – è anzitutto una questione di conversione (cosa ci viene chiesto oggi dal Signore?), altrimenti la riorganizzazione diventa un puro fatto tecnico e la soluzione di un problema organizzativo. E una scelta missionaria urgente è dunque quella di superare la parrocchia chiusa nel cerchio del suo territorio e andare verso le reti di parrocchie che progettano insieme, operano insieme, magari raccolte attorno a un polo territoriale di indirizzo». È un lavoro che va fatto con attenzione e con speranza: attenzione alle persone che popolano il nostro territorio, alle loro culture, alle loro esigenze; e speranza perché il Signore risorto, e il suo Spirito, operano in mezzo a noi.
La parrocchia rimane il «pilastro centrale» di qualunque costruzione pastorale, perché è il luogo della comunità e il «motore» di ogni attività e programmazione. Intorno alla parrocchia, e in funzione delle sue necessità, si vuole ridisegnare il contesto delle comunità di preti (già ora molte parrocchie non hanno più il parroco residente: si tratterà di studiare le forme migliori di vita comune e di responsabilità articolate). E nella parrocchia, comunità di comunità, andranno fortemente rilanciate le responsabilità e la partecipazione dei laici. Già ora la diocesi ha avviato percorsi specifici di formazione per gli operatori pastorali, perché ci sia una preparazione adeguata nei vati settori della catechesi, della liturgia, della carità, in cui sono chiamati a operare. È in questo scenario che si potrà pensare all’accorpamento di alcune delle parrocchie attuali, per rendere più consistenti i numeri di preti e laici impegnati, e più efficaci le strategie. La pastorale del Battesimo e la pastorale giovanile sono i due ambiti in cui è stato già avviato concretamente un lavoro comune al di là dei confini delle singole parrocchie attuali.
Soprattutto l’Agorà del sociale, che nel prossimo anno prosegue in tutto il territorio diocesano, e che l’Arcivescovo seguirà personalmente nella sua visita alle Unità pastorali, ha indicato un metodo di lavoro: si tratta di chiamare a un tavolo di confronto il più possibile unitario e coordinato tutte le “risorse” di un territorio, con l’obiettivo di mettere in comune progetti e idee, in vista di un “welfare”, un modello di sviluppo anche culturale e sociale per uscire dall’attuale crisi. Qui la priorità del welfare è evidente: si tratta di partire dalle “povertà” presenti sul territorio, per individuare soluzioni concrete e condivise.
Nell’anno pastorale che inizia si procederà alla verifica della proposta diocesana, discutendo anche le possibilità di accorpamento di parrocchie e disponibilità dei preti a esercitare il proprio servizio. A giugno del 2016 si farà il punto e avvierà, secondo le indicazioni emerse, il riassetto nelle realtà già opportunamente sensibilizzate e preparate a fare questo passo.
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Il rinnovamento è improrogabile, abbiamo bisogno di una «conversione pastorale» che ci aiuti a comprendere meglio che cosa è oggi il servizio della Chiesa al mondo, e ad essere testimoni credibili della grande gioia del Vangelo. Il segretario generale della Cei mons. Nunzio Galantino ha parlato la mattina di martedì 22 settembre al clero della diocesi di Torino (oltre 500 persone tra preti e diaconi) aprendo, al Santo Volto, i lavori dell’Assemblea diocesana per l’inizio dell’anno pastorale (AUDIO a questo link).
La sua è stata una conversazione appassionata: illustrando e commentando i contenuti della Evangelii Gaudium mons. Galantino ha costruito una panoramica complessiva della Chiesa oggi in Italia, evidenziando sia le criticità sia le ragioni di speranza che sono presenti. La crisi generale del Paese, ha detto, è antropologica e culturale prima ancora che economica: ed è lì che occorre intervenire, con una testimonianza cristiana di cambiare stile e consuetudini («Quando ci lamentiamo della secolarizzazione dilagante, ci interroghiamo anche sulla ‘burocrazia pastorale’ che i fedeli devono affrontare…?»).
Si tratta di passare da una pastorale di conservazione a una pastorale missionaria, in cui la Chiesa, prima che come istituzione, è comunità che accompagna la vita delle persone, e se ne fa carico, giorno dopo giorno, abitando le loro sofferenze e difficoltà. La nostra pastorale, a volte, pecca di “illuminismo teorico” che si fonda su conoscenze e idee certamente valide, ma non accompagna la gente a tradurle, poi, nel vissuto, con gesti e impegni coerenti sia verso se stessi che verso gli altri.
Mons. Galantino ha citato, come esempio di “coinvolgimento” l’accoglienza di Torino ai profughi, dove l’appello dell’Arcivescovo è stato accolto subito “dal basso”, generando una «risposta di carità» contagiosa e ha ricordato quanto papa Francesco ha detto e fatto nella sua visita a Torino, unendo insieme l’insegnamento con gesti concreti di accoglienza e fraternità verso i più poveri, malati e “scartati” nella società.
Nella seconda parte della mattinata state presentate all’Assemblea (AUDIO a questo link): la nuova sistemazione dei Seminari diocesani nella sede di via Lanfranchi e i documenti pastorali sulle esequie e sulle Messe domenicali.
Mercoledì 23 settembre l’assemblea si conclude con la presentazione delle proposte per il riassetto delle parrocchie e dell’Unità pastorali della diocesi.
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PROGRAMMA:
Martedì 22 settembre:
9,30 Preghiera iniziale
9,45 Saluto dell’Arcivescovo e presentazione del Relatore
Relazione di Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI
Titolo: «Quale conversione pastorale di fronte alle sfide della Evangelii Gaudium»? (AUDIO a questo link)
11,15 Dibattito
11,45 Comunicazioni Varie (in particolare su funerali, Messe e altre) (AUDIO a questo link; TESTI a questi altri link 1 esequie e link 2 Messe festive)
Mercoledì 23 settembre:
9,30 Preghiera iniziale
9,45 Intervento dell’Arcivescovo sul riassetto diocesano e su alcune linee pastorali importanti del nuovo anno (Lettera pastorale “La Casa sulla roccia”; testo conclusivo dell’Arcivescovo sul riassetto; AUDIO a questo link)
10,45 Intervallo
11,15 Dibattito (AUDIO a questo link)
12,00 Conclusioni dell’Arcivescovo
In allegato le tre pagine de «La Voce del Popolo» del 27 settembre 2015 dedicate alla due giorni del Clero 2015.