Festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo: celebrazioni e iniziative

Domenica 30 aprile 2023 mons. Repole ha presieduto la Messa solenne e inaugurato il nuovo percorso storico

CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA E INAUGURAZIONE DEL PERCORSO STORICO NELLE STANZE ABITATE DAL SANTO

Nella solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, domenica 30 aprile 2023, le celebrazioni si sono aperte alle ore 7 nella Chiesa della Piccola Casa di Torino con la Messa presieduta da padre Ugo Pozzoli, vicario episcopale per la Vita consacrata della diocesi torinese.

Omelia di Padre Ugo Pozzoli:


Alle ore 10 ha avuto luogo la solenne concelebrazione eucaristicapresieduta dall’arcivescovo mons. Roberto Repole che alle ore 11.30 ha inaugurato il nuovo percorso storico nelle stanze abitate da San Giuseppe Benedetto Cottolengo e dai suoi primi collaboratori.

Hanno concelebrato il Padre Generale della Piccola Casa Padre Carmine Arice e diversi sacerdoti cottolenghini. In Chiesa c’erano la superiora generale delle Suore di S.G.B. Cottolengo madre Elda Pezzuto, il superiore dei Fratelli cottolenghini fratel Giuseppe Visconti insieme ad una nutrita rappresentanza di tutta la Famiglia carismatica cottolenghina con gli ospiti delle prime file.

«Il rapporto che la Piccola Casa ha avuto con la Chiesa di Torino è sempre stato speciale», ha detto il Padre Generale padre Carmine Arice all’inizio della celebrazione nel rivolgere un indirizzo di saluto all’Arcivescovo, «è bello veder oggi la varietà della Famiglia cottolenghina: ci sono soprattutto i nostri ospiti, la ragion d’essere di questa Casa. Nell’ultimo anno abbiamo apprezzato il tuo metterti in ascolto di questa Chiesa torinese e di guardare ai “germogli” che sono presenti e che continuano a crescere nella comunità diocesana. Desidero chiedere al Signore, a nome della Famiglia cottolenghina, che anche la Piccola Casa sia un “germoglio” di questa Chiesa. Puoi contare anche su di noi, Eccellenza, per comunicare la vita bella e buona del Vangelo in questa Chiesa».

«Il Cottolengo è un prete di Torino», ha risposto l’arcivescovo mons. Repole rivolgendosi a Padre Carmine e a tutta l’assemblea, «oggi qui sperimentiamo come il carisma di un uomo, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, sia stato generatore di altri carismi: ci sono, infatti, preti, suore, fratelli, religiosi, laici e ciascuno, dentro questo carisma, sviluppa il proprio carisma, per Dio e per i fratelli».

Nell’omelia l’Arcivescovo ha messo in guardia dai «falsi pastori» sottolineando come «solo chi è collocato da Cristo, il pastore, nel Padre che è la sorgente della vita non vive più di paure perché ha vinto la paura della morte». «Mi piace pensare», ha evidenziato, «che questo sia uno dei tratti del magistero del Santo Cottolengo che non ha avuto paura di guardare alle infermità e ai dolori degli uomini perché era collocato nella vita, nella vita in abbondanza, e non a caso ha invitato tutti a fidarsi della Provvidenza di Dio, cioè il Dio vivo che non lascia cadere nella morte nessuno. Nella sua compagnia, nella sua testimonianza continuiamo allora a collocarci nell’unica nostra Casa, il Padre, che dà vita e dà vita in abbondanza».

Omelia dell’Arcivescovo Mons. Roberto Repole:

Un ospite della Piccola Casa ha letto le preghiere dei fedeli. Nell’offertorio tre suore di S.G.B. Cottolengo che festeggiano i 25 anni di Professione religiosa, insieme ad un’ospite, hanno portato i doni.

IL NUOVO PERCORSO STORICO

Al termine della celebrazione padre Arice ha presentato all’Arcivescovo e a tutta l’assemblea il nuovo percorso storico nelle stanze abitate dal Santo Fondatore della Piccola Casa.

L’Arcivescovo ha infine ringraziato tutta la Famiglia cottolenghina per la propria presenza e testimonianza nella Chiesa. «Tante volte quando si va in giro per l’Italia e per il mondo», ha detto, «moltissimi indentificano Torino con il Cottolengo e la Piccola Casa, questo è un bel segno di Chiesa». «Desidero ringraziarvi», ha concluso, »«per la pacatezza della preghiera perché vuol dire che siamo immersi nella comunione profonda con il Cristo Risorto».

Mons. Repole, con i Superiori della Piccola Casa padre Arice, madre Pezzuto e fratel Visconti, ha dunque inaugurato il nuovo percorso storico nelle stanze del Santo.

Si tratta del primo nucleo della Piccola Casa della Divina Provvidenza che il Cottolengo aprì in Borgo Dora, dove sorge oggi, nell’aprile 1832, dopo che fu costretto a chiudere il «Deposito de’ poveri infermi del Corpus Domini», conosciuto anche come «Ospedaletto della Volta Rossa», avviato in via Palazzo di Città il 17 gennaio 1828, per disposizioni della pubblica autorità a causa del colera che dilagava a Torino.

«Sono stati riorganizzati e recuperati alcuni ambienti che hanno segnato l’inizio dell’esperienza cottolenghina a Borgo Dora», spiega il Padre Generale della Piccola Casa Padre Carmine Arice, «nell’edificio in cui si insediò il Cottolengo nel 1832 che allora comprendeva sei stanze al pian terreno, sei stanze al primo piano e una soffitta».

È stato, quindi, realizzato un percorso storico nelle sei camere al primo piano che sono state arricchite con numerosi ricordi del fondatore e dei suoi primi collaboratori. Inoltre, in una stanza si commemora, attraverso un micro film girato all’epoca, la canonizzazione del Santo Cottolengo avvenuta nella Basilica di San Pietro il 19 marzo 1934 e, soprattutto, i festeggiamenti che si tennero a Torino e coinvolsero l’intera città.

Nel medesimo piano si trova la stanza dove è vissuto e morto il Beato Francesco Paleari (1863-1939), sacerdote cottolenghino, con i suoi ricordi.

Il progetto prevede in futuro anche il recupero della farmacia storica della Piccola Casa al pian terreno, in parte ancora attiva oggi, che fu aperta dal Santo.

«Inauguriamo», sottolinea Padre Arice, «un percorso che ci aiuta ad andare alle radici per una rinnovata fedeltà al carisma cottolenghino: non intendiamo, infatti, fare archeologia, ma ritrovare motivazione, a partire dalle origini, per vivere nel presente la mission dell’opera fondata dal Santo Cottolengo».

Nei ricordi esposti, in particolare, si trovano oggetti che aiutano a comprendere l’attenzione che il Santo, che ha scelto come motto della sua opera il versetto paolino Caritas Christi urget nos (2 Cor 5,14), aveva verso i poveri: «si può infatti vedere, per esempio», racconta Padre Arice, «un modello che veniva usato per realizzare le pantofole da donare agli ospiti che venivano accolti; ci sono poi gli oggetti che il santo utilizzava per amministrare il sacramento dell’Unzione degli Infermi: significativo, in quanto il Cottolengo aveva riservato a sé l’accompagnamento dei morenti nella Piccola Casa».

Il percorso nelle stanze del Santo fondatore verrà inserito nel ricco itinerario di visita che la Piccola Casa riserva da tempo ai diversi gruppi di pellegrini e alle scuole che intendono conoscere l’opera cottolenghina.

Per prenotare le visite: mail veniteevedetecottolengo@gmail.com.

SERVIZIO SU TGR PIEMONTE

Alle ore 16 mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito di Torino, ha presieduto la Celebrazione eucaristica presso la Rsa Annunziata nella Piccola Casa di Torino con gli ospiti, il personale e i volontari.

Alle ore 17, infine, il vescovo ausiliare di Torino mons. Alessandro Giraudo ha guidato i Vespri solenni (TESTO DELL’OMELIA A QUESTO LINK).

Per ulteriori informazioni: www.cottolengo.org.

(fonte: Cottolengo.org)

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