All’Angelus del 4 febbraio 2018, ricordando “il tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo”, il Pontefice ha esortato ad aderire a una «speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdì della prima settimana di Quaresima. La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan. Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune». «Il nostro Padre celeste – ha detto il Santo Padre – ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, risana i cuori affranti e fascia le loro ferite».
«Rivolgo un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: “Che cosa posso fare io per la pace?”. Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno può dire concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!».
Sia a Torino che nei distretti le opportunità per fermarsi a pregare per la pace non mancano.
Così a Tetti Francesi di Rivalta la preghiera per l’Africa sarà rivolta nella Messa delle 8 e nella Via Crucis delle 15 e una veglia seguita dall’adorazione eucaristica sarà guidata da suor Eugenia, congolese. Una testimone diretta del dramma delle popolazioni africane che il Papa esorta a non dimenticare.
Se in molte occasioni sono i giovani ad essere invitati a far crescere una cultura di pace ecco che, tra le altre, le parrocchie di Pino Torinese e di Ciriè hanno pensato a loro come primi destinatari di un incontro di preghiera serale.
Differita di un giorno, ma sempre con i giovani come protagonisti, sarà dedicata all’Africa la movida spirituale del sabato sera (dalle 22 alle 2) nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a San Salvario in Torino. La parrocchia del Cafasso abbina alla preghiera (dalle 20 alle 21) al digiuno un gesto concreto di solidarietà. La donazione del corrispettivo della cena al progetto della Quaresima di fraternità di aiuto alla Chiesa che soffre per aiutare i cristiani che ritornano nella piana di Ninive. Alla chiesa della Misericordia in via Barbaroux 41 alle ore 18 di venerdì 23 si terrà la recita del S. Rosario.
Anche la Comunità di Sant’Egidio si unisce alla Giornata di digiuno e preghiera per la Pace, con una veglia che si terrà alle 20 nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma e, contemporaneamente, in molte città italiane dove la Comunità è presente. A Torino, l’appuntamento è alle 19.30 di venerdì 23 nella chiesa dei Santi Martiri in Via Garibaldi 25.
C’è poi chi affiderà la preghiera all’intercessione di Maria come le comunità di Savigliano che dalle 20.30 si riuniranno nel Santuario della Madonna della Sanità per una veglia guidata dal rettore don Roberto Milanesio «Con Maria Regina della pace».
Per molte comunità infine sarà la preghiera ai piedi della Croce il momento per affidare le intenzioni di pace: sarà cosi alle 15 alla Collegiata di Moncalieri, e nella Via Crucis alle Stimmate di Torino, a Maria Regina delle Missioni…
A Chieri nella chiesa di San Domenico, dalle 17 alle 18.30 si terrà l’adorazione silenziosa, seguita dalla Messa e, tra le 19 e le 20.30, da una «cena del digiuno» in cui si ripercorrerà la Passione di Cristo col canto di passi delle Scritture.
E ancora: la parrocchia della Crocetta a Torino dedica alla preghiera per la pace l’intera giornata del 23 in particolare attraverso l’Adorazione eucaristica: si inizia alle 7.30 con le lodi seguite dalla Messa, poi un’altra celebrazione alle 10 e adorazione dalle 10.30 alle 17 interrotta solo dalla Messa delle 13. Alle 17 la Via Crucis e alle 18 ancora una Messa.
Preghiere personali, intenzioni comunitarie (mole parrocchie lo faranno anche nelle Messe di domenica 25) tante voci si leveranno dunque per il Sud Sudan e per il Congo, con la consapevolezza, come ha ricordato papa Francesco, che «ognuno può dire concretamente ‘no’ alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!».
Federica BELLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 25 febbraio 2018)