Si tratta di alcuni giorni per accostarsi al «miracolo» della Piccola Casa (via Cottolengo 14) a Torino che nel cuore di Torino da 185 anni è una città nella città che ha scelto di mettere al centro le persone che agli occhi della società non contano più nulla. Una casa di vita, soprattutto, dove grazie ad uno stile di prossimità ed accompagnamento ogni ospite riesce a trovare il senso alla propria vita.
«Il campo», sottolinea suor Elena Bernasconi, cottolenghina, «è occasione nel periodo estivo per fare il punto sulla propria vita proprio attraverso l’approccio alla fragilità».
Si alterneranno momenti di servizio accanto agli ospiti della Piccola Casa a spazi di fraternità dove si affronteranno le tematiche relative alla fragilità e disabilità nella società odierna. Si terranno anche gite nei luoghi cottolenghini della diocesi di Torino, come la Piccola Casa di Mappano e il monastero di Cavoretto.
«Gesù non è il Signore del confort, della sicurezza e della comodità. Egli vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo con te. E tu cosa rispondi?» Queste parole che Papa Francesco ha rivolto ai giovani del mondo al Campus Misericordiae durante la Gmg di Cracovia un anno fa costituiscono l’invito che la Piccola Casa rivolge ai giovani per la settimana e per mettersi in gioco nella propria vita «per non essere giovani da divano ma con le scarpe calzate».
Per informazioni e iscrizioni: cell. 348.5247023, mail volontarialcottolengo@cottolengo.org.
Stefano DI LULLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 23 luglio 2017)