La casa fa parte delle nostre «certezze», almeno in Occidente. Quando ci si lamenta della vita precaria cui si stanno avviando le giovani generazioni si denuncia che è sempre più difficile trovare lavoro, acquistare casa, mettere su famiglia… E al contrario, quando si riesce ad accendere un mutuo è la banca stessa a certificare, con il «fido» che si sono raggiunte condizioni di vita più stabili…
Il Vangelo di oggi viene a insinuare, ad aprire una crepa nelle nostre certezze – e nei nostri muri. La nostra casa (la nostra vita), su quale «roccia» è fondata? È la banca a renderci sicuri? Quale posto hanno i «valori» che non sono monetizzabili, quale significato? E i fiumi straripanti, i venti impetuosi, le piogge battenti, vengono a distruggere i nostri beni o qualcos’altro? Il profeta Isaia (I lettura) ci dice che è il Signore ad essere una roccia eterna.
Marco Bonatti