È on line la nuova Lettera pastorale dell’Arcivescovo mons. Nosiglia, «Il tesoro nascosto e la perla preziosa» (allegato a fondo pagina). Dal 16 settembre 2019 saranno ritirabili copie del fascicolo in Curia (via Val della Torre 3, Torino); inoltre i lettori del settimanale «La Voce E il Tempo» la ricevono a casa con il numero del 15 settembre.
Di seguito una breve anticipazione da «La Voce E il Tempo» dell’8 settembre:
Dal 16 settembre sarà ritirabile presso la reception della Curia, dal 12 scaricabile dal sito della diocesi, e verrà distribuita in allegato al prossimo numero de «La voce e il tempo». Si tratta della Lettera Pastorale «Il tesoro nascosto e la perla preziosa» (Mt. 13,44-46) che mons. Nosiglia ha scritto per questo nuovo anno. «Si tratta di una Lettera», sottolinea l’Arcivescovo, «che riprende quanto è emerso nell’ultima assemblea diocesana sul tema della formazione degli adulti». Il titolo richiama il brano del Vangelo di Matteo al capitolo 13 (versetti 44-46): «in riferimento alla realtà dell’adulto credente», prosegue, «chiamato a non dare per scontata la fede e la ricerca di un di più di significato e di vita nuova che essa comporta. Il tesoro e la perla sono il Regno di Dio che Gesù ha predicato e indicato come meta della esistenza di ogni uomo. Il tesoro nascosto sottolinea che la fede in Gesù è un dono gratuito di Dio e una chiamata imprevedibile che esige la rinuncia a tutte le sicurezze che appaiono indispensabili per la propria esistenza e felicità, ma che ci assicura la pienezza della gioia. La perla preziosa invece sottolinea che la fede in Cristo è un dono che va cercato con costanza e impegno, una conquista incessante da promuovere non dandola mai per scontata. Il Signore si fa trovare a chi lo cerca con cuore sincero e disponibile».
La Lettera affronta la formazione dell’adulto credente, «a partire da un cammino non solo singolo, ma comunitario, aperto sempre al nuovo dello Spirito che sollecita a un costante cambiamento e novità». Articolata in 8 capitoli, riporta anche le sintesi dei lavori di gruppo della assemblea diocesana, riassunte ma con indicazioni concrete e ricche di spunti spirituali e pastorali. Infatti la formazione degli adulti sarà il nucleo attorno cui ruoteranno tutte le iniziative pastorali degli Uffici di Curia e delle parrocchie e unità pastorali. È uno strumento dunque di comunione e di unità, uno stimolo al confronto nello spirito di quel «Cammino ‘sinodale’» cui è dedicata la parte finale del documento in cui si richiama il valore di un discernimento comunitario e di quegli atteggiamenti di «riconciliazione e “amorevolezza”» che sono complementari per l’operato di ogni «discepolo missionario» per «edificare un mondo più umano e divino insieme».
Per favorire dunque un approfondimento del tema «che è certamente è uno dei più impegnativi, ma necessari da promuovere nella pastorale» sia da parte del clero che delle religiose e religiosi e dei laici ogni settimana dal mese di ottobre a dicembre, sono in calendario incontri dell’Arcivescovo nelle Unità pastorali secondo lo schema sperimentato gli altri anni: al pomeriggio la riunione del clero e alla sera dopo cena quella dei Consigli pastorali, dei catechisti e operatori pastorali adulti, nei vari ambiti della vita e missione della Chiesa. Sono state anche predisposte alcune schede che saranno inviate prima degli incontri per favorire il dialogo e il confronto tra i partecipanti. In questo modo i lavori della assemblea diocesana potranno essere ripresi e resi concreti sul territorio specifico delle singole Unità pastorali.
Saranno «Opere-segno» che testimoniano l’impegno che parrocchie, associazioni, movimenti portano avanti, rinnovano e sviluppano per nutrire e vivere «la fede adulta del laico credente» che si esprime nel «tessuto concreto del mondo dove l’adulto abita, lavora ed opera». Conclude la lettera un richiamo e un affidamento a Maria perché, conclude l’Arcivescovo «con Lei nel cuore la speranza di vincere ogni difficoltà si fa strada dentro di noi e ci dona la serena fiducia del suo amore e nella sua tenerezza materna di misericordia e di consolazione, di cui abbiamo bisogno per puntare in alto verso le vette della santità a cui tutti siamo chiamati».
Federica BELLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» dell’8 settembre 2019)