Cè chi ha scoperto la bellezza del giardnaggio, chi ha imparato a cucinare
Giovani e adulti, disabili e non, insieme per gite, attività e laboratori: ecco la forza di «Audido» (Autogestione diversamente dotati). «Audido» è una realtà che da quasi ventanni opera sul territorio di Alpignano per cercare di rendere la vita il più «normale» possibile a ragazzi e adulti portatori di handicap.
«Audido è nata 1993 dallidea di un ragazzo diversamente dotato e due adulti – racconta il presidente Nicola Paiuzza – Lobiettivo, come è chiaro dal nome dellassociazione, è quello di vedere il bicchiere mezzo pieno, considerando la disabilità non in termini di spesa, ma di investimento sulla persona che possa avere ricadute positive anche per la collettività. Fin dallinizio ci siamo rivolti in particolare ai diversamente dotati che avessero già terminato la scuola dellobbligo, per cercare di rispondere alla crescente domanda di autonomia e di una vita di relazioni che si sviluppa dai 16-17 anni».
Negli anni, Audido si è conquistata la fiducia delle famiglie e ha ampliato il numero dei soci e delle attività proposte. «Audido è oggi una realtà che conta 75 giovani e adulti diversamente dotati, con handicap di vario genere- spiega Paiuzza – Grazie a 45 volontari a tempo pieno e tanti altri che prestano servizio occasionalmente, animiamo dal lunedì al venerdì laboratori di vario tipo, sportivi, educativi, manuali. Nei weekend sono invece previsti i momenti risocializzanti, come le gite o le attività realizzate insieme ad altre associazioni presenti sul territorio, ad esempio il Cai o gli scout dellAgesci. Buona è anche la collaborazione con il Comune di Alpignano, che dal 2006 mette a disposizione dellassociazione i locali di via Pianezza 36, e con la parrocchia alpignanese della SS. Annunziata».
Filo conduttore delle attività dellassociazione è sviluppare lautonomia dei soci: in questo senso vanno letti il soggiorno marino organizzato ogni estate e i tanti progetti portati avanti da Audido nel corso degli anni. «Abbiamo sempre cercato di proporre qualcosa di innovativo, come lautonomia abitativa di due diversamente dotati, per il periodo di un anno, realizzata con il progetto E.T. casa – spiega Paiuzza. Cerchiamo anche di offrire la possibilità di sperimentare piccole esperienze lavorative: attualmente, attraverso il progetto Coltiva-mente: dalla terra alla tavola, i nostri ragazzi hanno lopportunità di imparare tecniche agricole e culinarie. Lobiettivo, in questo come negli altri progetti, è che ci siano ricadute positive nella vita quotidiana, ad esempio in ambito occupazionale».
Negli ultimi anni, Audido ha allargato il raggio di azione e il bacino di utenza. «Abbiamo attivato uno sportello a Caselette a cui tutti possono rivolgersi per un sostegno di tipo psicologico o per una consulenza legale con avvocati di Cittadinanzattiva- racconta il Presidente – Collaboriamo inoltre con le scuole di Pianezza per organizzare incontri sul tema della disabilità».
Non manca, infine, lattenzione ai più sfortunati: i soci di Audido hanno aderito infatti a un progetto di sostegno per un gruppo di ragazzi disabili del Senegal.
Per informazioni sulle attività dellassociazione e contatti è possibile consultare il sito www.audido.it.
Francesco CISSELLO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 15 aprile 2012