La Cattedrale di Torino torna al suo antico splendore dopo l’incendio della Cappella della Sindone

Presentato venerdì 16 febbraio 2024 l’esito dei lavori di restauro durati 27 anni

Può dirsi finalmente concluso il restauro del Duomo di Torino successivo all’incendio del 1997, che ha devastato la Cappella della Sindone. Sebbene il cantiere sia stato completamente rimosso nel 2018, si sono rese necessarie ulteriori opere di ripristino anche per gli effetti dello stesso cantiere.

Dopo 27 anni sono oggi nuovamente fruibili i luoghi divenuti inagibili a seguito del rogo, ma i restauri sono stati l’occasione anche per far riemergere elementi del Duomo rinascimentale nascosti o alterati pesantemente dal cantiere seicentesco da cui aveva avuto origine la Cappella della Sindone. Fra questi si sono preservati lacerti del pavimento rinascimentale e i basamenti delle doppie lesene che incorniciavano l’altare maggiore.

Condotti con finanziamenti ministeriali, i lavori hanno coinvolto gli spazi posti sotto la cappella della Sindone come il cosiddetto scurolo (lett. “cappella al riparo dalla luce”), la nuova sacrestia, la galleria, ove è stato riposizionato il fondale scenografico dipinto da Domenico Guidobono risalente al 1709 (che prima dell’incendio era coperto e non esposto, foto a destra) ed il coro, nel quale sono stati ricollocati gli stalli lignei rimossi a seguito dell’incendio; restaurate anche le bifore e il portale marmoreo che divide il Duomo dalla Cappella.

Con l’occasione è stato realizzato anche un nuovo impianto elettrico e di illuminazione.

I restauri sono stati presentati venerdì 16 febbraio 2024 con una conferenza stampa nella quale sono intervenuti, oltre ai progettisti e ai curatori dei lavori, l’arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, e, per il Ministero della Cultura, l’architetto Marina Feroggio, curatrice Architettura dei Musei Reali di Torino.

In allegato l’articolo di approfondimento pubblicato su «La Voce E il Tempo» del 25 febbraio 2024

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