Una scuola dell’infanzia e una scuola primaria dove continuano a vivere i principi educativi dei marchesi di Barolo Tancredi Falletti e Giulia Colbert de Maulevrier. Accade ad Altessano dove hanno sede le due scuole affidate all’Opera Barolo e alle suore di Sant’Anna, che vantano una tradizione quasi secolare. Infatti per interessamento del Marchese Carlo Tancredi, nel 1834, appoggiando la richiesta al Comune di Borgaro, da cui allora Altessano dipendeva, e rivolgendosi allo stesso Ministro dell’Interno, ebbero inizio le Scuole maschili, che furono le prime nel Regno di Sardegna. Nel 1837 i Marchesi di Barolo vi aggiunsero una sezione femminile. In quello stesso anno facevano il loro ingresso nelle scuole Barolo le suore di Sant’Anna.
La Congregazione delle suore di Sant’Anna era sorta a Torino nel 1834 per iniziativa del Marchese Carlo Tancredi che volle offrire alla Chiesa ed alla società un Istituto che si dedicasse alla formazione della gioventù appartenente a famiglie bisognose. Fedele alla sua storia di continuità, espressa nel testamento della Marchesa, oggi la scuola Barolo, gestita dall’Opera Barolo di Torino, accoglie una popolazione scolastica proveniente da tutti i ceti sociali, venendo incontro a quelle famiglie che, condividendo la finalità educativa della scuola, si trovano in condizione di disagio. La scuola elementare, dai fondatori venne chiamata semplicemente Barolo. «La scuola – scrivono i responsabili – attua la scelta educativa della ‘pedagogia dell’amore’ nell’odierno contesto culturale caratterizzato da una diversità di culture a confronto e da un diffuso fenomeno di solitudine e individualismo derivanti dalla globalizzazione e dai mass media.
La missione di una scuola cattolica deve mirare essenzialmente alla formazione integrale della persona, considerata nella sua centralità, insieme ad una valida preparazione culturale, umanistica, scientifica e tecnica, deve cioè aiutare la persona ad elevarsi socialmente nella conoscenza e a cercare il bene per sè e per gli altri. Deve cercare, inoltre, di sviluppare negli alunni la capacità critica e l’obiettività di giudizio attraverso un quadro più sistematico di riferimenti cristiani, valorizzando le dimensioni spirituali della persona. La finalità educativa è quella di formare i bambini nella consapevolezza della propria dignità e delle proprie capacità, orientandoli verso uno stile di vita, di ricerca, di rispetto verso tutti, nonchè di cooperazione e collaborazione». Un percorso che viene avviato sin dall’infanzia nella vicina scuola materna dove in due sezioni i piccoli solo al centro di una passione educativa che nel tempo si è consolidata e rafforzata, ma sempre aperta alle nuove sfide.
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 9 novembre 2014