Domenica đťźđťź˛ 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 2025, nel Santuario-Basilica della Consolata a Torino, è stata celebrata per la prima volta la festa di San Giuseppe Allamano, che ne fu Rettore per piĂą di 45 anni (1880-1926), canonizzato da Papa Francesco lo scorso 20 ottobre a Roma, durante la Giornata Missionaria mondiale.
Al nuovo Santo si devono l’opera pastorale per far crescere nei torinesi di allora la devozione alla Vergine Consolata e l’attuale struttura del Santuario: da lui ingrandito con l’aggiunta di quattro nuove cappelle e totalmente riplasmato con marmi e dorature, rendendolo – come qualcuno lo volle definire – un’autentica «reggia di Maria». A lui si deve il rilancio del Convitto Ecclesiastico che per decine di anni fu luogo e scuola di formazione per i giovani sacerdoti torinesi e piemontesi. A lui si deve la fondazione dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, Congregazione questa che può giĂ gloriarsi per due suore proclamate Beate: Irene Stefani, che fu accolta tra le suore dal Santo stesso, e Leonella Sgorbati, martire nella Somalia.
Il cardinale Arcivescovo in questa occasione ha presieduto, alle 18, una Concelebrazione Eucaristica a cui potevano liberamente partecipare tutti i sacerdoti che lo desideravano.
Al termine della Messa, dopo che il Rettore ha presentato i particolari del nuovo grande quadro del Santo, che è stato collocato in una delle quattro cappelle aggiunte nel 1904, in occasione dei restauri intrapresi per rinnovare ed ampliare il Santuario, Sua Eminenza ha impartito la benedizione al quadro inaugurando la cappella ora dedicata al Santo.
mons. Giacomo Maria MARTINACCI, rettore della Consolata (da «La Voce E il Tempo» del 9 febbraio 2025)