«La penitenza, sola di tutti i misteri, fu annunziata in modo manifesto agli Ebrei, e da San Giovanni il precursore; e successivamente gli altri misteri, per insegnare che in ogni uomo come nel mondo tutt’intero quest’ordine va osservato». Pascal, in una sola frase, ci introduce a comprendere diverse cose importanti: la penitenza (il digiuno, la preghiera, l’ascolto) è l’unica via per «liberarsi» di se stessi e divenire capaci di comprendere i segni che ci giungono; l’annuncio della salvezza viene fatto prima agli Ebrei, perché essi attendevano davvero il Messia. Ma non riconobbero i segni. E infine: nel disegno di salvezza che è l’Incarnazione, Giovanni Battista ha un ruolo decisivo. Il Vangelo richiama continuamente, all’inizio della missione di Gesù, il collegamento – la «legittimazione», quasi – fra le parole e i gesti del Signore e il lavoro svolto da Giovanni; è quest’ultimo che ha animato e riacceso lo spirito di penitenza, il senso dell’attesa di Israele.
Il cammino di oggi è analogo, anche se Giovanni è già venuto, anche se il Signore si è già manifestato ed è presente: siamo chiamati a ricominciare dalla penitenza, comprendere che l’ascolto (l’ascolto del silenzio e, anche…) è il primo passo della liberazione.
Marco Bonatti