Verranno eseguite le «Méditations pour la Careme” di Marc Antoine Charpentier, per tre voci, viola da gamba, tiorba e organo.
Da sempre le liturgie legate alla morte offrono molti spunti ai compositori per dimostrare la loro bravura e sono inoltre commissioni retribuite generosamente dai nobili committenti: le esequie solenni sono la dimostrazione estrema della potenza della famiglia, che non bada a spese nell’organizzare il rito funebre e ingaggia compositori e musicisti per ricordare il caro estinto. Nel caso delle liturgie che ricordano la Passione di Cristo, i riti che si concentrano nella Settimana Santa donano ai compositori testi estremamente interessanti da rappresentare musicalmente, con organico di qualunque dimensione.
Le Méditations pour la Carême sono state scritte da Marc Antoine Charpentier per un istituto religioso di cui si sono perse le tracce e utilizza un organico assai modesto (tre voci e basso continuo) per dieci brevi composizioni che alternano allo stile misurato del mottetto antico il dialogo tra i protagonisti della Passione di Cristo (Pietro, Pilato, Maddalena) in una forma quasi teatrale.
Marc Antoine Charpentier. Musicista francese (Dieuze, Lorena, 1860 – Parigi 1956). Studiò con vari maestri, ma specialmente con J. Massenet. Prix de Rome 1887, compose in Italia pagine rimaste tra le sue migliori: la suite sinfonica Impressions d’Italie, e il primo atto dell’opera Louise. Ritornato in patria, attese a lavori di varia importanza (Chanson du Chemin, Impression fausses, ecc.) e al compimento di Louise (“romanzo musicale” in quattro atti, 1900, rappresentato trionfalmente a Parigi). Fondò nel 1900 l’Oeuvre de Mimi Pinson, scuola popolare di musica per giovani operaie. Nel 1912 successe a Massenet come accademico di Francia.
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