Mercoledi’ 7 dicembre 2016

 

Il riposo è il tema delle letture di oggi. Anche se l’Avvento è tempo di preparazione, di impegno, di prova e di penitenza, la Scrittura non dimentica la realtà del corpo, i suoi limiti. Il Signore invita tutti a raggiungerlo, perché egli «darà risorto». E Isaia pone il tema della corporeità direttamente in rapporto con la vita divina: «Egli non si affatica né si stanca, / la sua intelligenza è inscrutabile. / Egli dà forza allo stanco / e moltiplica il vigore allo spossato. / Anche i giovani faticano e si stancano, / gli adulti inciampano e cadono; / ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, / mettono ali come aquile, / corrono senza affannarsi, / camminano senza stancarsi» (I lettura).

 

Dunque è nel Signore la vera forza, l’autentico ristoro. Anche se oggi si digiuna soprattutto per non ingrassare, e si fanno per «allenamento» quelle cose che una volta si facevano per penitenza. Il benessere del nostro corpo sembra essere diventato un assoluto: come se noi ci fossimo ridotti alle ossa e al sangue, all’acqua e ai tessuti che lo compongono, e che la vita non abbia altra dimensione che quella. Se fosse così, la morte del corpo sarebbe il nostro unico orizzonte.

 

Marco Bonatti

marco.bonatti@sindone.org

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