Nel Mercoledì delle Ceneri, 26 febbraio 2020, alle 12 l’Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa mons. Cesare Nosiglia si è recato al santuario di Nostra Signora della Salute, in Borgo Vittoria (via Vibò) a Torino per pregare il Rosario e rinnovare alla Vergine Maria la richiesta di proteggere la popolazione della città e del territorio.
L’Arcivescovo ha pregato assieme alla sola sindaca di Torino, Chiara Appendino, ottemperando al divieto di celebrazioni religiose pubbliche deciso dalle autorità civili fino a sabato 29 febbraio 2020 in tutto il Piemonte e accettato da molte altre diocesi della Regione. La sindaca ha voluto essere presente «a nome – ha ricordato – di tutti i cittadini che non potevano oggi partecipare alle funzioni nelle chiese».
Nella preghiera del Rosario l’Arcivescovo ha chiesto alla Madonna – che in quel santuario è invocata come Maria Salute degli infermi – di custodire tutti coloro che in città e nel mondo sono nella sofferenza per via del coronavirus; ha poi pregato per i medici, gli infermieri e tutto il personale ospedaliero che in questi giorni sta affrontando l’emergenza senza risparmiarsi e per chi ha responsabilità istituzionali perchè si facciano le scelte giuste per arginare la malattia ma anche gli allarmismi.
Qui di seguito il testo della breve preghiera introduttiva dell’Arcivescovo (anche in allegato):
«Nostra Signora della Salute, che hai protetto questa città da tante epidemie in tempi di gravi malattie, guarda benevola con sguardo e cuore di madre i tuoi figli che in questo momento vivono serie e condivise preoccupazioni per il diffondersi nel nostro Paese e anche nel nostro territorio del coronavirus che semina tanta paura e preoccupazioni nella cittadinanza di Torino e del Piemonte.
Siamo venuti qui ai tuoi piedi per impetrare la tua misericordia e il tuo aiuto verso questa città e il suo territorio, che amiamo e vorremmo vedere sereni e senza timori per il loro presente e futuro.
Per tante volte Torino ha sperimentato nella sua storia momenti difficili, ma sempre tu hai sorretto e benedetto la preghiera dei tuoi devoti e il lavoro di quanti a vario titolo si sono impegnati per aiutare i cittadini a superare ogni paura e a impegnarsi tutti insieme, per puntare uniti a un futuro sereno e positivo per tutti.
Ora vogliamo credere e sperare fermamente che anche questo momento in cui il coronavirus si è reso presente nel nostro territorio Tu ti mostrerai madre di misericordia e ricca di grazia per tutti quelli che soffrono a causa di questa malattia, ma anche per chi nella città e regione esercita una precisa responsabilità di guida e di orientamento della cittadinanza.
Aiuta i medici e operatori sanitari nel loro delicato compito di sostegno di chi a loro ricorre per ogni eventuale bisogno e necessità.
A Te nostra madre e regina rivolgiamo inoltre dal profondo del cuore la preghiera per superare ogni allarmismo ingiustificato e ottenere il coraggio e la pazienza che occorre esercitare in queste circostanze per affrontare insieme il problema sopraggiunto inaspettato e che siamo certi, può produrre comunque un frutto di bene come la solidarietà verso chi soffre, l’accoglienza con chi è solo e senza sostegno dei propri cari, la volontà di camminare uniti adoperandosi ciascuno per la propria parte a favorire la speranza nel cuore e la comune volontà di trovare in ogni altro concittadino un sostegno di fraternità e di apertura soprattutto verso le persone più anziane, sole o già debilitate per altre malattie, i minori e le loro famiglie. Amen».
Nel giorno del digiuno quaresimale l’Arcivescovo ha chiesto anche agli Istituti e alle Famiglie religiose di riunirsi in preghiera per i bisogni e le necessità di chi vive nel territorio torinese.
La chiesa della Salute fa parte della «memoria storica» di Torino: venne eretta a scioglimento del voto per la liberazione dell’assedio francese di Torino del 1706. Attualmente il santuario e le opere parrocchiali sono curate dalla Congregazione di S. Giuseppe, fondata da san Leonardo Murialdo.