Messa di Natale con mons. Nosiglia per operatori e volontari impegnati nel sociale

Giovedì 10 dicembre 2020 alle ore 18 con presenza limitata in Duomo e in streaming per tutti. TESTO dell'omelia

A causa dell’emergenza sanitaria, la tradizionale Messa di Natale con l’Arcivescovo riservata agli operatori e volontari delle quattro aree del sociale (Caritas, Lavoro, Migranti e Salute) delle diocesi di Torino e di Susa, quest’anno si è svolta ad accesso limitato in presenza e per tutti in diretta streaming. L’appuntamento era per

giovedì 10 dicembre 2020, alle ore 18,

presso la Chiesa Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino

La diretta si è potuta seguire al seguente link https://youtu.be/QTOQZUMxEsI; la registrazione è visibile su questa stessa pagina attraverso il player video al fondo del testo.

TESTO DELL’OMELIA E DEGLI AUGURI in allegato a fondo pagina.

«Non potremo sovraccaricare la presenza», scrive mons. Nosiglia nella lettera di invito (in allegato), «ma sarei molto felice di poter incontrare anche solo uno o due in rappresentanza di ogni attività, gruppo, associazione, attività parrocchiale. Così la forza del sacrificio potrà riversarsi nell’esperienza di tutti i luoghi impegnati nella testimonianza dell’amore più grande».

Al termine della celebrazione ci sarà spazio per un breve scambio di auguri, segno di fraternità e comunione. In quel frangente l’Arcivescovo, chiederà di «condividere un pensiero di augurio – per noi e per la nostra città – che parta dall’esperienza faticosa vissuta nei lock down e ci indirizzi a modalità più coese, partecipate, uniformi, sentite di lavoro comune per costruire speranza e futuro».

Scrive ancora mons. Nosiglia nella lettera di invito: «Quest’anno puntare lo sguardo su Colui che viene è profondamente necessario. Ne va della saldezza del nostro desiderio di Lui, ma anche della capacità di farci strumenti di vera speranza per i fratelli. Penso soprattutto ai tanti che stanno portando la croce della sofferenza fisica, alle famiglie che vedono chiudersi giorno dopo giorno gli orizzonti del lavoro, ai fratelli e alle sorelle che erano venuti da noi in ricerca di un futuro, alle lunghe file di persone che sono costrette a stendere la mano spesso vergognosa per garantirsi il necessario per la vita. Per tutti loro la Chiesa, nelle sue comunità e nei suoi figli, ha il compito di essere portatrice di luce, stella che indirizza il cammino, vicinanza che fa percepire il calore dell’abbraccio del Padre. Voi, amici carissimi, siete l’avamposto di questa missione grazie al generoso “si” che avete detto alla chiamata di essere operatori nella vasta area dell’impegno sociale».

In allegato la lettera di invito dell’Arcivescovo.

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