Pubblichiamo di seguito e in allegato la Lettera di auguri per la festa di fine Ramadan che, da alcuni anni ormai, mons. Cesare Nosiglia invia alla comunità musulmana.
«Cari fedeli musulmani,
di cuore vi porgo anzitutto i migliori auguri per la festa della fine del mese del digiuno di Ramadan. Quest’anno le religioni cristiana, ebraica e musulmana, nel rispetto dei consigli degli scienziati e delle prudenti norme delle autorità del Governo italiano, il cui scopo è di limitare la diffusione del coronavirus, non hanno potuto celebrare le rispettive feste della Pasqua, di Pesah e del ‘Id al-fitr, molto ravvicinate nel tempo per una singolare coincidenza.
Sentiamo il profondo dispiacere di non poter esprimere la dimensione comunitaria della fede, che rafforza la fede personale in Dio, la gioia della Sua presenza nelle nostre vite e la volontà di servirLo e testimoniarLo con opere giuste e buone davanti agli uomini.
Il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, alle questioni poste dai musulmani nel corso del programma televisivo “Al-imam al-Tayyib”, in onda nel mese di Ramadan, ha risposto rifiutando la gretta visione di chi considera il coronavirus “una punizione divina”, invitando piuttosto a vedere nella pandemia uno dei modi con cui Dio mette alla prova la fede degli uomini. Dio scruta i nostri cuori e gioisce della nostra conversione interiore, che ha potuto nonostante tutto esprimersi con discrezione nella preghiera personale autentica, nella condivisione delle gioie e dei problemi delle proprie famiglie, in particolare dei più piccoli e dei malati, e nella solidarietà più esigente verso i bisognosi, che purtroppo sono molto aumentati di numero in questo periodo.
Ci rallegriamo con tutti voi dell’appello del principe della Giordania Al Hassan bin Talal – Presidente del Forum del Pensiero Arabo e della Foundation for Intercultural and Interfaith Research and Dialogue – che esorta a condividere il progetto di un approccio globale della Zakat, intesa come opera di beneficienza per tutta l’umanità. Per questo, ha lanciato l’appello “La solidarietà e il risveglio della coscienza umana”, nel quale invita a creare una “istituzione mondiale per la Zakat e la solidarietà”, quale punto di partenza per la concretizzazione della misericordia divina. Gli ulema aderenti al progetto a loro volta hanno emanato una fatwa che invita a versare la Zakat con uno o due anni di anticipo, per soddisfare le esigenze dei più bisognosi. Così questo tempo, che sembrerebbe più sterile e triste degli scorsi anni, diventa per Dio un’occasione di trarre il bene dal male.
Con questi sentimenti e certezze, io e i cristiani dell’Arcidiocesi di Torino partecipiamo alla gioia del vostro rinnovamento nel digiuno, nella preghiera e nelle opere buone, augurando a tutti voi, alle vostre famiglie, ai bambini e ai malati, buon ‘Id al-fitr.
Torino, 23 maggio 2020
+Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa»