Mons. Nosiglia: sintesi messa giorno Natale 2010

Comunicato stampa del 25/12/2010

ARCIDIOCESI DI TORINO
UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI
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MONS. NOSIGLIA OMELIA NATALE IN DUOMO ORE 10.30
 
Sintesi. (Torino, 25 dicembre 2010)
 
Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventi figlio di Dio. Lui ha assunto la nostra natura umana, perché noi potessimo condividere la sua natura divina. È questo il messaggio chiaro e forte che il prologo del vangelo di Giovanni ci offre questa mattina nella liturgia del Natale (…) Questo messaggio esalta la gratuità del dono di Dio (…) Il Natale è la festa della gratuità e ci rivela quanto Dio ama questo mondo e le sue creature e quanto non si arrenda di fronte al nostro peccato e risponda con un supplemento di grazia e di amore al male che c’è nel mondo (…) Ma Giovanni aggiunge che (…) gli uomini non hanno accolto il suo dono (…)
Il rifiuto di Cristo si è manifestato da subito, alla sua nascita (“non c’era posto per loro nell’albergo”) ed è proseguito fino alla morte in croce. Ma non tutti lo hanno rifiutato: chi lo ha accolto e ha creduto in Lui ha ricevuto il dono di diventare figlio di Dio. E questo è ciò che è avvenuto per ciascuno di noi nel Battesimo (…) È proprio vero che siamo contenti e ci riteniamo fortunati di essere cristiani? O diamo per scontato il fatto di esserlo e non manifestiamo a tutti la gioia di poterci gloriare del nome cristiano che ci è stato dato? A volte, al contrario, sembra che ci si debba quasi vergognare di essere cristiani e si debba nascondere la fede per timore di offendere chi non è cristiano o per non apparire poco laici (…)
Non dobbiamo credere che tutto ciò che dicono e fanno i giovani sia veramente quello che provano nel cuore (…) Mai disperare, dunque, della forza della fede e dell’amore e mai cessare di dare una buona testimonianza a chiunque ed in ogni ambiente di vita e di lavoro. Il bene che si semina, produrrà un frutto abbandonante, quando e come non lo sappiamo, ma è certo che ci sarà. (…) In ogni uomo c’è la luce di Cristo (…) È la convinzione profonda che di Cristo tutti hanno bisogno, sia che lo sappiano sia che non lo sappiano (…)
Giovanni termina il prologo dicendo: Dio nessuno lo ha mai visto, proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui ce lo ha rivelato. Anche oggi molti cercano Dio, ma non trovano forse nessuno che indica loro la via come ha fatto Giovanni Battista; cercano la felicità e l’amore in esperienze umane (…)
A noi, carissimi, è stato dato il dono di credere in Cristo e di vedere Dio presente nella vita; tocca a noi il compito di mostralo con le opere dell’amore e della pace (…) Sì, il Natale ci faccia riconoscere il Dio con noi in ogni fratello sofferente e bisognoso; egli veda in noi, che con le nostre mani lo sorreggiamo, un cuore che ama ed un volto che sorride. (…) Oggi il mondo ha bisogno di cristiani autentici, ricchi di fede e di carità, perché così si compirà la profezia del primo Natale, proclamata dagli angeli: “Gloria a Dio e pace in terra agli uomini che egli ama” (…)
Buon Natale, dunque, cari fratelli e sorelle. Questo augurio del vostro vescovo, padre e amico Cesare portatelo nelle vostre case, soprattutto ai piccoli e agli anziani, a quanti hanno perso di recente una persona cara e sentono con sofferenza la sua mancanza in questa festa, a quanti sono in situazioni di difficoltà familiari o di solitudine e di malattia. A tante persone e famiglie che vivono con crescente preoccupazione la dura realtà della cassa integrazione o del licenziamento o sono davanti a prospettive difficili per questi prossimi mesi, giunga la nostra preghiera, solidarietà e impegno per stare loro vicino e continuare a operare perché non si sentano mai abbandonati a se stessi, ma sorretti dall’impegno costante di quanti hanno responsabilità nel mondo del lavoro, della politica, dell’economia e della finanza (…)
Vorrei che questo augurio raggiungesse anche tanti che sono negli ospedali, nelle case di accoglienza per anziani, ai tanti che anche in questo giorno speciale debbono lavorare per i vari servizi, per assicurare tranquillità e sicurezza, per rispondere alle chiamate di chi ha qualche necessità o problema.
Voi che potete mettervi a tavola insieme ai vostri cari, oggi giorno di Natale, tracciate un segno di croce sulla mensa e dite una semplice preghiera di ringraziamento al Signore. Anch’io lo farò con i mia madre e così potremo continuare a celebrare il Natale insieme, uniti nella comunione e nella fraternità della stessa fede e dello stesso amore di Cristo.
 
TESTO INTEGRALE SU: www.www.diocesi.torino.it
 

  


Il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali
Don Livio DEMARIE
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