Mons. Roberto Repole sarà cardinale: le sue prime parole e gli auguri della Chiesa

L’annuncio al termine dell’Angelus di domenica 6 ottobre 2024. Riceverà la porpora nel Concistoro del 7 dicembre

Al termine dell’Angelus di domenica 6 ottobre 2024 papa Francesco ha annunciato che il 7 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 2024 alle 16, nella Cappella papale della Basilica di San Pietro, si terrà un Concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali. Sono ventuno, arrivano da tutte le parti del mondo. Tra gli italiani c’è mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa.

«La loro provenienza», ha detto il Papa, «esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra. L’inserimento dei nuovi Cardinali nella Diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la Sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo» (IN ALLEGATO BOLLETTINO DELLA SANTA SEDE con l’elenco completo).

LA GRATITUDINE DI MONS. REPOLE

Qui di seguito le prime parole di mons. Repole alla notizia della sua nomina a cardinale: «Quando è arrivato l’annuncio del Papa domenica mattina ero a tavola con i miei familiari, nella casa dei miei genitori, è stato un modo bello di ricevere la notizia. Ho ripensato al cammino della mia vita e ai doni che ho ricevuto fin da quando ero ragazzo, fino a questo ultimo dono di Papa Francesco. In serata sono sceso a Roma per riprendere i lavori del Sinodo: il pensiero durante il viaggio in treno oscillava con un po’ di trepidazione fra Torino e Roma, fra il nuovo impegno che mi prospetta il Papa e quello a servizio delle nostre Chiese di Torino e Susa. Ho pensato che la scelta del Papa dice la sua grande attenzione a queste nostre Chiese, credo anche per il cammino che stiamo facendo, un percorso di rinnovamento impegnativo, ma anche coraggioso, al quale possiamo guardare con fiducia» (TESTO IN ALLEGATO).

INTERVISTA AUDIO a cura di Vatican.news (8 ottobre 2024)

LA GRATITUDINE DELLE DUE CHIESE LOCALI

Alla notizia della nomina, domenica 6 ottobre 2024 i due vicari generali di Torino e Susa hanno diffuso la seguente nota, a nome delle due comunità riunite in persona episcopi:

«L’annuncio dato dal Papa questa mattina, che l’Arcivescovo Roberto Repole sarà creato cardinale nel Concistoro del prossimo 8 dicembre, è accolta con grande gioia e una profonda riconoscenza dalle Chiese di Torino e Susa. Con la sua scelta Papa Francesco continua a farsi vicino alle comunità cristiane di questo nostro territorio, manifestando nello stesso tempo il suo apprezzamento e il suo sostegno al nostro vescovo Roberto, cui d’ora innanzi chiede una più intensa collaborazione nell’esercizio del servizio di Pietro alla guida della Chiesa universale. Il Papa esprime ancora una volta il suo grande e personale affetto nei confronti di Torino e del Piemonte: a nome delle Diocesi di Torino e Susa lo ringraziamo per questa attenzione e vicinanza, assicurandogli continua preghiera per il suo ministero di guida della Chiesa. Ci uniamo ugualmente alla preghiera con cui accompagniamo il nostro vescovo Roberto in questo nuovo impegno che, ne siamo certi, saprà accogliere e vivere con le doti e la profondità spirituale che stiamo sperimentando nel suo essere pastore a servizio delle nostre Chiese di Torino e Susa.

Mons. Alessandro Giraudo, Vicario generale della Diocesi di Torino
Don Daniele Giglioli, Vicario generale della Diocesi di Susa»

(TESTO IN ALLEGATO)

LA GRATITUDINE DELLA CHIESA IN ITALIA

«Siamo grati a Papa Francesco per aver chiamato quattro confratelli, figli delle Chiese in Italia, ad aiutarlo nel servizio alla Chiesa universale, per il bene dell’umanità. Questo dono è un ulteriore segno di comunione e incoraggia le nostre comunità a una missionarietà senza confini». Il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha accolto con gioia domenica 6 ottobre 2024 l’annuncio del Papa, al termine della preghiera dell’Angelus, di tenere un Concistoro, il prossimo 8 dicembre, per la creazione di 21 nuovi cardinali. Di questi, quattro sono italiani: S.E. Mons. Angelo Acerbi, nunzio apostolico; S.E. Mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino; S.E. Mons. Baldassare Reina, vescovo ausiliare di Roma, già vice- gerente e, da oggi, vicario generale per la Diocesi di Roma; P. Fabio Baggio, C.S., sotto segretario Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

«Affidiamo al Signore i nuovi Cardinali e – aggiunge il Card. Zuppi – li accompagniamo con la preghiera, augurando a ciascuno di rispondere a questa chiamata con umiltà, misericordia, capacità di profezia, andando incontro alle donne e agli uomini del nostro tempo, nello stile della prossimità. A tutti rinnoviamo l’amicizia e l’affetto dell’Episcopato italiano» (TESTO IN ALLEGATO).

LA LETTERA DEL PAPA

In vista della creazione, nel Concistoro del 7 dicembre 2024, dei 21 nuovi cardinali designati domenica scorsa, Papa Francesco ha invia loro una lettera in spagnolo diffusa sabato 12 ottobre 2024.

«Caro fratello, con la creazione a cardinale entrerai a far parte del clero di Roma. Benvenuto! Un’appartenenza che esprime l’unità della Chiesa e il legame di tutte le Chiese con questa di Roma. Ti incoraggio a far sì che il tuo cardinalato incarni quelle tre attitudini con cui un poeta argentino (Francisco Luis Bernárdez) descriveva San Giovanni della Croce, ma che si addicono anche a noi: “occhi alti, mani unite, piedi nudi”.
Occhi alti, perché il tuo servizio richiederà di allungare lo sguardo e dilatare il cuore, per poter guardare più lontano e amare più universalmente con maggiore intensità. Entrare alla scuola del Suo sguardo (Benedetto XVI) che è il costato aperto di Cristo.
Mani giunte, perché ciò di cui la Chiesa ha più bisogno – insieme all’annuncio – è la tua preghiera per pascere bene il gregge di Cristo. La preghiera, che è l’ambito del discernimento per aiutarmi a ricercare e trovare la volontà di Dio per il nostro popolo, e seguirla.
Piedi nudi, toccando la durezza della realtà di tanti angoli del mondo frastornati dal dolore e dalla sofferenza per la guerra, la discriminazione, la persecuzione, la fame e molte forme di povertà che esigeranno da Te tanta compassione e misericordia.
RingraziandoTi per la generosità, prego per Te affinché il titolo di “servo” (diacono) offuschi sempre più quello di “eminenza”.
Prega per me e che Gesù Ti benedica e la Vergine Santa Ti accompagni.

Fraternamente,

Francesco

San Giovanni in Laterano, Roma 6 ottobre 2024» (TESTO IN ALLEGATO).

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