Com’è tradizione in molte diocesi italiane, nel mese di febbraio abbiamo fatto il secondo ritiro con i catecumeni e i loro accompagnatori, durante la quale la celebrazione della Parola ha incorniciato il rito dell’Unzione con l’olio dei catecumeni per tutti i catecumeni.
È stato presente anche l’Arcivescovo, che ha ascoltato, commosso, alcune testimonianze di conversioni sofferte e nello stesso tempo gioiose e piene di entusiasmo per la nuova via intrapresa in compagnia del Signore Gesù, vivo e operante nei loro giorni, e che ha osservato: «Come sarebbe bello che tutti i preti vedessero e comprendessero queste cose meravigliose!».
Dopo il colloquio di discernimento, i catecumeni si sono ritrovati in Cattedrale all’inizio della Quaresima per dichiarare davanti all’Arcivescovo l’adesione alla fede loro «trasmessa» e sperimentata lungo due anni di cammino nella propria comunità. Così, l’Arcivescovo, accertando la positiva testimonianza degli accompagnatori e dei padrini, ha ricevuto la ‘redditio fidei’ e li ha dichiarati «scelti (eletti)» per celebrare i Sacramenti nella Veglia pasquale di quest’anno.
Dietro a ciascuna conversione c’è il servizio e la gratitudine degli accompagnatori, in genere una coppia, che, stringendo un forte legame con il catecumeno e aiutandolo a entrare sempre più nella comunità, gli trasmette non soltanto nozioni di catechesi o dotte riflessioni sulla Bibbia, ma la propria fede vissuta e condivisa, testimoniata e intrecciata con l’esperienza quotidiana, sempre straordinaria e sorprendente, perché guidata dallo Spirito Santo che riesce a cambiare il cuore. C’è, inoltre, il lavoro quotidiano del Servizio diocesano per il catecumenato, che sostiene gli accompagnatori con la formazione per aiutarli a entrare nella prospettiva di un percorso diverso dagli schemi ordinari cui siamo abituati. La prospettiva del cammino non è, infatti, orientata semplicemente alla celebrazione del sacramento, ma alla vita cristiana, che è seguire Gesù Cristo e rimanere con Lui nell’amore, con scelta libera e consapevole.
Il percorso formativo degli accompagnatori si snoda lungo tutto l’anno in una decina di incontri, con caratteristiche diverse, per venire incontro alle esigenze dei partecipanti. Si esprime soprattutto nel contatto periodico e costante degli accompagnatori con i responsabili diocesani, per confrontarsi, consigliarsi e aggiornare con premura la situazione dei loro catecumeni. Crescono in tal modo nella mentalità missionaria dell’evangelizzazione.
Essi stanno tracciando nuove strade pastorali per dare alle nostre chiese davvero un volto missionario e non soltanto un rattoppo che rischia di strappare via quel poco tessuto rimasto (Mc 2,21-22).
direttore del Servizio diocesano per il catecumenato