Nella serata di mercoledì 3 giugno sono arrivati in pullman da Roma negli Accueil dell’ospedale Maria Adelaide e del Cottolengo 50 senza fissa dimora e malati che frequentano la mensa e i servizi di accoglienza della parrocchia Santa Lucia, accompagnati dal parroco don Antonio Nicolai e dal viceparroco don Pablo Castiglia.
Il viaggio è stato offerto da Papa Francesco, venuto a conoscenza del pellegrinaggio, attraverso il suo elemosiniere addetto alla Carità padre Konrad Krajewski.
Al loro arrivo vengono accolti da don Marco Brunetti, direttore della Pastorale della Salute della diocesi, suor Giuseppina Fornoni e suor Gabriella Denti, responsabili delle due strutture attivate per l’Ostensione 2015, e dai volontari.
Giovedì 4 giugno mons. Nosiglia accompagna alla Sindone 40 senza tetto torinesi
Giovedì 4 giugno nel pomeriggio venereranno la Sindone altri 40 senza tetto torinesi accompagnati dall’Arcivescovo mons. Nosiglia, che alle 14.30 percorrerà con loro l’intero percorso per i pellegrini da viale dei Partigiani. Il pellegrinaggio è organizzato dal Tavolo diocesano permanente per i senza dimora che con la Caritas diocesana coordina le diverse associazioni che in diocesi offrono assistenza e accoglienza ai clochard.
«Mons. Nosiglia – afferma padre Gherry Armani, coordinatore del Tavolo – ha da sempre dimostrato una particolare attenzione e sensibilità verso questi fratelli che vivono nella precarietà – Grazie al lavoro in rete negli ultimi anni è nato il centro di accoglienza diurno “La Sosta” in via Giolitti 40 e la settimana scorsa in via Capriolo 16 in borgo San Paolo mons. Nosiglia ha inaugurato “Spazio d’Angolo”, una mensa serale aperta tutti i giorni dell’anno. Il pellegrinaggio – sottolinea padre Armani – pone dunque al centro chi è ai margini e vive ogni giorno nella sofferenza e fragilità; insieme ai malati sono proprio i soggetti privilegiati dell’Ostensione 2015, che rappresentano il Volto umiliato e sofferente di Gesù che contempliamo nella Sindone».
Pellegrinaggio a piedi per i fedeli della Diocesi di Pinerolo
Una trentina di fedeli della Diocesi di Pinerolo hanno visitato martedì 2 giugno la Sindone, durante un pellegrinaggio a piedi iniziato il giorno prima, con tappa a Volvera, e proseguito verso Torino. Prima del passaggio davanti al Telo, hanno tutti partecipato a una Messa di ringraziamento in San Lorenzo, presieduta dal vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio De Bernardi.
Gli organizzatori, i coniugi Garbolino (Rita e Renato), fanno parte della Fraternità degli Ospitalieri della Confraternita San Jacopo di Compostella con sede a Perugia.
Insieme col gruppo c’era don Franco Pairona della parrocchia San Leonardo Murialdo di Pinerolo: «La Sindone ci parla del cammino di Gesù fino alla morte in Croce – ha sottolineato don Pairona – e noi andiamo oltre questa morte, verso la Resurrezione: questo è il bello, andare oltre, mettendo sempre Dio al primo posto».
In visita alla Sindone la «Lega del Filo d’Oro» e i malati di Sla
Come ogni mercoledì, anche il 3 giugno malati e disabili sono stati i grandi protagonisti delle visite alla Sindone. A queste persone, che vivono quotidianamente il calvario della sofferenza, è dedicata in questa Ostensione una particolare attenzione e per accoglierle in modo adeguato e confortevole, insieme ai loro accompagnatori, sono stati predisposti una serie di servizi “ad hoc” ed un percorso riservato.
Suddivisi in due gruppi, in mattinata e nel primo pomeriggio, si sono recati in visita al sacro Telo una quarantina di malati sordo-ciechi della «Lega Italiana del Filo d’Oro» della delegazione di Lesmo (MB), sede lombarda dell’associazione, che riunisce disabili provenienti da tutto il nord Italia.
«Nel nostro centro – ha spiegato il responsabile della delegazione, Stefano Biraghi – vivono 42 sordo-ciechi e pluriminorati sensoriali. Per molti di loro si tratta della seconda visita alla Sindone, dopo l’esperienza emozionante del 2010 e tanti condividono un intenso percorso di fede».
La visita in questo caso si svolge in modo del tutto particolare: i malati sordo-ciechi possono conoscere il sacro lino attraverso l’ausilio di uno speciale plastico in rilievo, che consente di esplorare con il tatto ciò che non può essere visto. Un accompagnatore provvede poi a “raccontare” al malato la Sindone, utilizzando un alfabeto tattile, in cui ad ogni diverso tocco delle falangi delle dita corrisponde una lettera.
Per tutta la giornata il pellegrinaggio è stato incessante, con l’arrivo di oltre 300 pellegrini, tra malati ed accompagnatori. Come è ormai consuetudine, grazie alla collaborazione dei volontari e dei Servizi sanitari del Medical Services, dalle 16.30 alle 17,30, hanno potuto accostarsi alla Sindone anche alcuni malati affetti da patologie particolarmente gravi, immobilizzati o costretti in barella, bisognosi di un’assistenza particolare.
Di fronte al Duomo ha sostato ancora una volta la “clinica mobile SLA”, il camper dell’associazione «Una voce per Michele», lungo 11 metri e attrezzato per trasportare fino a 3 persone affette dalla malattia con i loro accompagnatori.
Concorso sulla Sindone: 18 le classi premiate
A ricevere un premio sono state 18 classi di scuole piemontesi, dagli asili ai licei. Ma hanno vinto tutte le decine di migliaia di studenti della Diocesi torinese che hanno preso parte al concorso «La Sindone: provocazione all’intelligenza e messaggio universale».
Lo ha sottolineato l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, mercoledì 3 giugno, nella giornata di premiazione nella chiesa del Santo Sudario. «Ringraziamo tutti i ragazzi e i loro insegnanti per l’impegno con cui hanno aderito al nostro invito, per aver saputo apprezzare appieno il tesoro della Sindone che custodiamo in Duomo».
Promossa dall’Ufficio Scuola della diocesi di Torino, dalla Commissione diocesana per la Sindone e dal Centro Internazionale di Sindonologia, l’iniziativa, è stata lanciata nel novembre scorso: proponeva a bambini, ragazzi e giovani di approfondire varie tematiche legate al Telo. Non a caso gli studenti hanno potuto scegliere tra tre ambiti: storico, con il filone «Sindone, 2000 anni di storia»; scientifico con la sezione «Sindone, 100 anni di ricerca»; spirituale, con il titolo «Sindone, espressione dell’Amore più grande».
In risposta all’invito i ragazzi hanno composto un centinaio di elaborati sotto forma di saggio, tema, relazione, articolo di giornale, racconto, documento storico, filmato o intervista video. Come sintesi ai diversi lavori è stato anche montato un video, che in qualche modo rende conto della coralità dell’opera.
«Anche il luogo scelto per la premiazione non è casuale– ha spiegato il professor Bruno Barberis presidente del Centro internazionale di Sindonologia – La chiesa del santo Sudario nacque per volontà della Confraternita del Santo Sudario, a sua volta fondata nel 1598 vent’anni dopo l’arrivo della Sindone a Torino»
«Un concorso non è una competizione, ma, come dice la parola, correre insieme – ha sottolineato don Bruno Porta, direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Torino – E questo avete fatto voi studenti insieme con i vostri insegnanti. Al di là di chi si è guadagnato un premio, abbiamo vinto tutti quanti, perché tutti quanti ci siamo sentiti guardati dall’Uomo dei dolori, ne abbiamo capito la sofferenza e ora, grazie alla Sindone, possiamo sentirci partecipi delle pene altrui».
«La Sindone ci mostra che Gesù è l’amico più grande e fedele – mons. Cesare Nosiglia ha richiamato la dedica contenuta nella cartolina di invito al concorso – più fedele e più grande perché ha dato la vita per gli amici, e anche per i nemici che non ha voluto considerare tali. Amicizia è affetto, cuore, fratellanza, un sentimento che si comincia a provare in tenera età e che non deve mai venire meno. Grazie all’amicizia si costruiscono ponti di dialogo, che superano le barriere e i muri della violenza. La Sindone è certo icona di sofferenza, ma anche un segno del silenzio che precede la resurrezione. È testimonianza viva che l’amore vince sempre». I risultati del concorso a questo link.
Davanti alla Sindone, dopo la partita del Cuore
«Dopo la “Partita del cuore”, un incontro che ci ha toccato il cuore con una emozione irripetibile». Così hanno commentato quando sono usciti dalla visita alla Sindone con gli occhi lucidi, mercoledì mattina, i cinque responsabili tecnici ed operatori della Nazionale Italiana Cantanti che martedì sera si è esibita allo Juventus Stadium. Simone Barazzotto, Luca Gelli, Alessandro Ferretti, Giuliano Bruschi e Claudio Naldi hanno voluto visitare la Sindone prima di salutare Torino, ancora felici della ottima riuscita del loro evento di solidarietà e beneficienza. «Portiamo nelle nostre famiglie – hanno aggiunto – la serenità che viene da quel volto sofferente, così vicino alle tante piccole sofferenze che ognuno di noi ha in casa».
Le altre visite di mercoledì 3 giugno
Il sindaco uscente della Città di Moncalieri, Roberta Meo.
L’attore e musicista statunitense Gary Dourdan, interprete nella serie televisiva «CSI – Scena del crimine».
I gruppi di mercoledì 3 giugno
-Cento georgiane cristiano-ortodosse provenienti da tutta l’Emilia Romagna, guidate dal padre archimandrita Gabriel Gurtskaia, che cura la parrocchia di Reggio Emila, ma anche di Napoli, Salerno, Reggio Calabria e Malta.
-63 pellegrini del pole missionarie di Brie Senart nell’area sud-est dell’Ile de France, guidati da pére Antoine Dranineau.
La giornata di giovedì 4 giugno
Giovedì 4 giugno presiederà la Messa delle 7 del mattino il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Alle 16 visiterà la Sindone Rossella Fiamingo, campionessa italiana di scherma, vincitrice della medaglia d’oro nella spada individuale ai mondiale di scherma di Kazan’ 2014.
I gruppi di giovedì
In arrivo dall’Europa e dal mondo i pellegrini attesi giovedì 4 giugno davanti alla Sindone. Cento dalla Germania, 120 dalla Polonia, 50 dalla Spagna e altrettanti da Russia, Slovenia e Svizzera. Nutriti anche i gruppi da Stati Uniti e Angola.
Grandi gruppi in arrivo ancora dalle parrocchie italiane: 300 dalla scuola torinese San Domenico Savio; 220 pellegrini guidati da don Antonio Borio, dalla parrocchia di Caramagna; 320 dalla diocesi di Pavia, guidati da don Armando Curti; 300 dal centro scolastico «La Traccia» di Bergamo; 100 dalla parrocchia Santa Maria Goretti di Moncalieri e 100 dalla parrocchia San Vittore di Verbania e Intra.
«Come si guarda la Sindone»: il libro del venerabile Barberis in e-book
Il venerabile mons. Adolfo Barberis fu uomo poliedrico, dai moltissimi interessi e dalla irrefrenabile attività. Ma c’è un filo unitario che aiuta a comprendere la sua esistenza: l’amore verso Dio e il prossimo, che come tutti gli amori brucianti ha portato con sé anche tante sofferenze. Fu sempre logorato – come tutti i grandi santi – dal senso della propria inadeguatezza e debolezza a fronte di ciò a cui lo chiamava questo amore. Il dolore è una costante della vita del Barberis.
Sopportare e volgere in bene la propria sofferenza, lenire quella degli altri: questi i principi sottesi alla sua multiforme attività. Quale migliore lezione di quella che poteva venire dal Christus patiens, la cui immagine contemplava sulla Sindone? Quell’immagine nella vita del Barberis è stata molto più di un compagno inseparabile: è stata parte di se stesso, della sua profondità spirituale e del suo grande cuore. La diffusione della conoscenza e del messaggio della Sindone fu quindi per lui un impegno prioritario, anche logorante, che lo portò a studiare, scrivere ma soprattutto divulgare e predicare, attraversando l’Italia degli anni ’30 con il suo proiettore e le prime diapositive della Sindone.
In questo quadro va visto anche l’agile libretto «Come si guarda la SS. Sindone», pubblicato per l’Ostensione del 1933, il cui scopo fu quello di consentire una consapevole e accurata fruizione dell’immagine impressa sul Lenzuolo da parte dei pellegrini. Al di là delle affermazioni datate, rispondenti allo stato delle conoscenze e ricerche dell’epoca, le osservazioni e meditazioni del Barberis risultano ancora utili e stimolanti. Per questo motivo le Suore del Famulato Cristiano, fondate dal Barberis, hanno voluto offrire ai lettori di oggi la possibilità di fruire del testo in formato digitale, arricchito di una presentazione di mons. Renzo Savarino e preceduto da un’esauriente saggio introduttivo sul rapporto tra il venerabile e la Sindone dello storico Gian Maria Zaccone, a cui si devono anche le note critiche al testo. Il volume è scaricabile gratuitamente da Amazon, da Ibookstore oppure direttamente dal sito di Effatà Editrice https://editrice.effata.it/libro/9788869290596/come-si-guarda-la-ss-sindone-ebook/
Eventi culturali
– Nell’ambito della rassegna «Note per la Sindone», il prossimo appuntamento è giovedì 4 giugno. Alle 21, nella Chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi a Torino, l’Ensemble Cantica Symphonia, diretto da Giuseppe Maletto, esegue la Missa “Se la face ay pale” di Guillaume Du Fay. Ingresso gratuito.
-La mostra «Sacri telai e sante reliquie. Paramenti e tesori d’arte nella Abbazia S. Maria di Caramagna» è aperta al pubblico ogni sabato e domenica fino al 27 giugno prossimo, con ingresso libero dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Per visite in altri giorni della settimana, tel. 333 7842141 oppure email: sacrespinecaramagna@gmail.com. Informazioni anche sul sito http://www.alberogrande.it/.
-Dopo il periodo di esposizione nel chiostro della chiesa di S. Domenico, a Torino, la mostra collettiva di pittura e scultura «La Sindone passione di Cristo», curata da Maria Antonietta Claretto per il Gruppo GIL, si è trasferita all’abbazia di Novalesa, dove rimarrà fino al 7 giugno prossimo. Sono 36 le opere in esposizione. In esse gli artisti si sono ispirati al tema unificante della Sindone come testimonianza sempre attuale della passione e morte di Cristo.